Frutta convenzionale spacciata come biologica per accrescerne il valore commerciale: un’operazione della Guardia di Finanza di Verona denominata “Gatto con gli stivali” ha decapitato un’organizzazione ramificata tra Veneto, Emilia Romagna, Marche e Puglia che ha immesso sul mercato dal 2007 oltre 700mila tonnellate di prodotti alimentari falsamente biologici, tra i quali anche frutta fresca. Sette le persone arrestate, titolari di aziende ma anche un dipendente di un ente certificatore, con l’accusa di frode in commercio, associazione per delinquere, oltre ad altri illeciti di natura amministrativa. Complessivamente 2.500 le tonnellate di prodotti sequestrati. Svelato il meccanismo criminale: i prodotti, venduti come biologici falsificandone i documenti, provenivano da coltivazioni tradizionali o erano importati da paesi stranieri, come la Romania. La truffa ammonterebbe a circa 220 milioni di euro. Nessun rischio, invece, è stato accertato per la salute di chi ha consumato questi prodotti, come ha dichiarato Bruno Biagi, comandante provinciale della GdF: “Allo stato – spiega – non ci sono elementi per dire che questi prodotti sono dannosi per la salute. Non ci risulta esserci pericolo, sulla base dei dati che abbiamo a disposizione, per chi ha consumato questi prodotti’’. Più chiaro, invece, il danno sulla fiducia dei consumatori italiani per il biologico, oltretutto in una congiuntura che si stava dimostrano favorevole per questi prodotti.
Falsa frutta biologica, sette arresti
Un’organizzazione spacciava frutta convenzionale per bio: 220 milioni di euro truffati
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