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Distretto Agrumi di Sicilia, nella compagine entrano 20 aziende

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Autore Redazione

Argentati: “Sempre più presenti e orientati verso produzioni biologiche, rispetto agro-ambientale e etica territoriale”

Si sono svolte ieri pomeriggio le assemblee, ordinaria e straordinaria, dei soci della società consortile Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, incontri ricchi di contenuti e di significative novità per il settore agrumicolo siciliano.

La base sociale si allarga e si rinnova

La principale notizia emersa dall’assemblea straordinaria che si svolta in presenza del notaio è l’ingresso nella società consortile del Distretto di 20 nuove aziende. Tra queste vi sono aziende agricole, reti di piccoli produttori e agriturismi, società di commercializzazione, che ampliano così la rete dei soci e rafforzano ulteriormente il Distretto. Inoltre, si consolida la presenza nel consiglio di amministrazione di rappresentanti apicali delle organizzazioni di categoria, con l’ingresso di Graziano Scardino, presidente Cia Sicilia, oltre che di Paolo Rapisarda, direttore del centro di ricerca Crea olivicoltura, frutticoltura e agrumicoltura; si ricorda che nel Cda è già presente Giosuè Arcoria di Confagricoltura Sicilia, oltre che imprenditori ed esperti della filiera agrumicola non solo siciliana. 

La base sociale del Distretto – ha dichiarato Federica Argentati, presidente del Distretto Agrumi di Sicilia – si sta rinnovando, orientandosi sempre di più verso produzioni biologiche e aziende che dimostrano un reale e concreto rispetto agro-ambientale ed etica territoriale. Tra le venti nuove realtà entrate a far parte del Distretto, infatti, numerose sono quelle con vocazione Bio. Questo cambiamento non solo promuove una maggiore sostenibilità ambientale, etica e territoriale, ma riflette anche una sensibilità crescente verso queste tematiche divenute sempre più rilevanti nel mercato attuale”. 

Le nuove adesioni provengono da diverse zone agrumetate della Sicilia, contribuendo ad arricchire il volto del Distretto. In un periodo in cui la tutela del territorio è cruciale, con il rischio di desertificazione che minaccia sempre di più la nostra regione, “il Distretto si dimostra essenziale per le piccole e medie aziende singole o aggregate che necessitano del supporto offerti da realtà come la nostra che agisce a livello regionale e, quindi, dell’intera filiera agrumicola isolana al di là dei singoli territori che per quanto importanti non possono, da soli, fare la differenza in un mercato globalizzato, molto concorrenziale e soprattutto in questo momento alle prese con problemi non di poco conto, come la siccità”.

Molto significativa la presenza nella base dei tre consorzi dei limoni Igp (Siracusa, Interdonato di Messina e dell’Etna), così come la presenza di una bella realtà di commercializzazione del presidio slowfood del Mandarino il Tardivo di Ciaculli.

I progetti in corso

 Tra i punti all’ordine del giorno, dopo aver messo in evidenza con molta chiarezza quelli che sono i vincoli imposti dalla normativa di riferimento, è stata approvata la variante sostanziale del progetto Cluster in Sicilia che sta vedendo il supporto e il contributo nelle idee di numerose aziende della filiera. La presidente Argentati ha commentato: “Riteniamo che questa sia un’opportunità molto importante per tutta la filiera. Stiamo condividendo tutti i passaggi con la base sociale e naturalmente con l’amministrazione pubblica anche per allineare il progetto al nuovo disciplinare emanato dall’Assessorato attività produttive e certamente lavoreremo per dare maggiore valore aggiunto alle produzioni agrumicole isolane, ai relativi Consorzi di tutela associati, spingendo anche le produzioni biologiche e l’importanza per il rispetto dell’ambiente, dei fattori naturali di produzione, come l’acqua  e il rispetto del consumatore. Faremo molte attività di digital marketing rivolte ai consumatori finali perché prevediamo in Sicilia l’entrata in produzione di molti agrumeti che sono stati rinnovati negli ultimi anni e quindi un incremento della produzione, oltre alla competizione da parte di molti Paesi nel mondo, situazioni alle quali dobbiamo rispondere con azioni a supporto della riconoscibilità delle produzioni siciliane, sia in Italia che all’estero, dando un grosso impulso alle produzioni biologiche anche e soprattutto attraverso azioni di marketing territoriale attraverso il progetto Le vie della zagara sul quale si lavora ormai da tempo, ma che adesso si intende rilanciare”.

L’Assemblea ha inoltre approvato il bilancio del 2023 in pareggio, confermando il ruolo no profit dello stesso Distretto.

Fonte: Distretto Agrumi di Sicilia

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