Aziende

L’ortofrutta al resort, la Sardegna che si allea con il turismo

La storia di Fabio Barbato che ha iniziato la produzione grazie al sostegno della struttura Santa Giusta

Siamo un Paese ad alto tasso di turismo, decine di milioni di vacanzieri affollano il nostro Paese. Clienti ma anche ambasciatori della nostra ortofrutta. Servono, quindi, strette sinergie tra questi due settori. Lo ha capito Giovanni Iozza, direttore del resort Santa Giusta in Sardegna, nel comune di Castiadas,  che ha finanziato un agricoltore, Fabio Barbato,  che ora rifornisce di pomodori, zucchine, melanzane ma anche meloni, fichi e fichidindia la struttura che ospita fino a mille villeggianti.

Merito anche della certificazione Iso 14001

Non è la prima storia di un hotel che si rifornisce a chilometro zero, ci sono anche strutture che hanno messo a dimora l’orto per il consumo interno, ma è peculiare il metodo. Il resort ha ottenuto la certificazione ambientale Iso 14001 e anche il chilometro zero influisce sulla eco-valutazione. Il direttore Iozza ci ha creduto e ha finanziato il sistema di irrigazione a Fabio Barbato. Un trentenne  di Castiadas – siamo nel sud della Sardegna, a 60 chilometri da Cagliari – con diploma da geometra che ha voluto investire in agricoltura.

Rigenerati i terreni dell’azienda del padre

“Mio padre conduceva un’azienda, terreni finanziati con la riforma fondiaria, da coltivatore e allevatore, poi ha abbandonato la terra per un altro lavoro. Mi addolorava vedere queste terre abbandonate e così nel 2016/2017  e ho piantato dei fichidindia e fichi”. Questo il debutto. La svolta è arrivata nell’incontro con il direttore del resort Santa Giusta che ha convinto il geometra al passo agricolo, anche grazie al sostegno necessario per l’impianto di irrigazione. “Presa la decisione a marzo, da giugno sono iniziate le consegne. Mi è andata bene, molto bene. Si tratta quasi di un’esclusiva, rifornisco loro e nei momenti di sovrapproduzione alcuni market del territorio”.

L’idea dell’agri-campeggio: piazzola e insalata a metro zero

Cosa  produce? “Un ettaro di fico con varietà bianca e nera, poi pomodori, melanzane, meloni, peperoni, zucchine, insalate a foglie, basilico e prezzemolo“. Prodotti per la dispensa del resort. L’attività ha portato al riconoscimento Oscar Green di Coldiretti e grande soddisfazione: “Non tornerei indietro, fondamentale il rapporto diretto con le persone. E’ una passione anche se in agricoltura bisogna fare bene i conti, le spese sono in aumento e c’è troppa burocrazia”.

Non è finita qui, l’imprenditore pensa di avviare anche un piccolo agri-campeggio dove tra i servizi offerti vi è la “raccolta gratuita dei prodotti dell’orto”. Piazzola e insalata a metro zero.

La passione per i fichidindia

Bene le orticole, bene i fichi e i fichidindia? “Non è semplice, negli ultimi due anni non è andata bene la produzione da settembre a novembre. Quella migliore”. C’è da migliorare per l’imprenditore che coltiva la passione per i frutti spinosi  visto che la sua famiglia è originaria della Sicilia e da Pantelleria ha portato la materia prima “la qualità è migliore e si hanno meno semi” per il suo spazio di passione e lavoro dedicato ai fichidindia.

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