In Italia un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere con migliaia di lavoratori regolari impegnati nei campi e nelle stalle che forniscono più del 30% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Cuneo su dati Idos in riferimento al click day che scatta il 27 marzo 2023 per l’arrivo in Italia dei lavoratori extracomunitari previsti dal decreto flussi con il nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri.
Da dove arrivano i lavoratori stranieri
I lavoratori stranieri occupati in agricoltura – sottolinea Coldiretti – sono per la maggior parte provenienti da Romania, Marocco, India e Albania. Si tratta soprattutto di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese.
Il nuovo Dpcm di programmazione transitoria dei flussi stabilisce 82.705 ingressi, in aumento rispetto ai 69.700 dell’anno precedente, ma le quote per lavoro stagionale, attese principalmente nelle campagne, ammontano a 44.000 unità (contro le 42.000 dello scorso anno) delle quali 1.500 riservate alle nuove richieste di nullaosta stagionale pluriennale, ingressi che di fatto consentono all’impresa negli anni successivi di non essere vincolata ai termini di pubblicazione in gazzetta ufficiale del Dpcm per avere accesso all’autorizzazione.
La vera novità delle quote stagionali
La vera novità di questo decreto è la riconferma – continua Coldiretti – del rilascio di quote stagionali di ingresso riservate alle associazioni di categoria per i propri associati nella misura di 22.000 unità (erano 14.000 l’anno prima), a dimostrazione del fatto che i tempi sono maturi per rendere strutturale la norma sperimentale introdotta dal decreto semplificazione. Il nuovo decreto – conclude Coldiretti – sarà anche l’occasione per sperimentare il superamento del nullaosta, sostituito da una comunicazione allo sportello unico per l’immigrazione da parte del datore di lavoro contenente la proposta di contratto di soggiorno per lavoro subordinato, che verrà immediatamente trasmesso all’ambasciata italiana all’estero per un più tempestivo rilascio del visto di ingresso.
Fonte: Coldiretti