“Puntiamo a fare del biologico il protagonista della transizione ecologica dell’agricoltura italiana. Siamo in una fase di cambiamento che vede il passaggio del biologico da metodo agronomico a strumento di politica agricola”. Questa la prima dichiarazione di Maria Grazia Mammuccini, rieletta all’unanimità presidente di FederBio durante l’assemblea dei soci che si è tenuta ieri a Bologna.
Le priorità
Toscana, imprenditrice agricola, dal 2015 membro dell’ufficio di presidenza di FederBio e presidente FederBio nell’ultimo triennio, Maria Grazia Mammuccini ha annunciato che tra le priorità del suo mandato vi sarà un forte impegno per favorire un ricambio generazionale all’interno della federazione, valorizzando il ruolo dei giovani e rafforzando ulteriormente la presenza femminile.
L’ufficio di presidenza e il consiglio direttivo
La presidente sarà affiancata dai vice presidenti Andrea Bertoldi coordinatore della sezione soci trasformatori e distributori e Marco Paravicini dell’azienda Cascina Orsine per la biodinamica, dai consiglieri Maria Letizia Gardoni presidente di Coldiretti Bio, Rossella Bartolozzi dell’azienda Probios, Aldo Cervi coordinatore della sezione soci servizi e Michele Monetta coordinatore di UpBio associazione di produttori agricoli bio.
È stato anche eletto il nuovo consiglio direttivo attraverso le designazioni delle assemblee di sezione soci, con una ampia rappresentanza della base sociale e la presenza anche delle organizzazioni Anabio Cia e Anaprobio Copagri a conferma e rafforzamento della vocazione interprofessionale e del ruolo unitario di FederBio.
La nuova struttura permette a FederBio di confermarsi la piattaforma più ampia di riferimento per la rappresentanza del biologico in Italia, in grado di gestire lo sviluppo delle relazioni con le istituzioni e le organizzazioni generaliste, le campagne di promozione in Italia e all’estero, le politiche di settore per l’internazionalizzazione, le azioni di informazione rivolte ai cittadini e i programmi di formazione e innovazione. È stato confermato nel ruolo di segretario generale Paolo Carnemolla.
I tre pilastri
Si concretizza così il progetto organizzativo lanciato nel 2015 dall’assemblea dei soci di FederBio basato su tre pilastri: un’associazione di movimento rivolta alla società, un’organizzazione interprofessionale riconosciuta e una società di servizi avanzati a supporto del settore già costituita che è FederBio Servizi.
Le linee programmatiche dalla nuova presidenza
Tra le priorità strategiche evidenziate nel documento di programma per la candidatura a presidente di Mammuccini: sostenere una crescita significativa e stabile dei consumi di prodotti biologici made in Italy; perseguire la politica del giusto prezzo, puntando a fare sistema nella filiera per un’adeguata remunerazione degli agricoltori e un giusto prezzo per i cittadini; riconoscere e sostenere la diffusione dei biodistretti che rappresentano una concreta opportunità di crescita del biologico; investire per una ricaduta economica e occupazionale durevole nel tempo; rafforzare la trasparenza del sistema attraverso piattaforme di tracciabilità; sviluppare adeguati servizi di supporto, consulenza tecnica e formazione per sostenere gli agricoltori nella conversione al biologico e garantire investimenti strategici in ricerca e innovazione per l’agroecologia; valorizzare la vocazione interprofessionale di FederBio anche in relazione a quanto previsto dalla legge L.23/2022 e dalla normativa Ue di riferimento per le organizzazioni interprofessionali; consolidare FederBio come piattaforma unica di servizi qualificati per le organizzazioni e le imprese di settore.
Il 2022 anno di svolta per il bio
Il 2022 è l’anno di svolta per il biologico sia a livello europeo che nazionale. L’approvazione della legge sul bio, la scelta della politica italiana di arrivare al 25% di superficie convertita a biologico entro il 2027 insieme agli ingenti investimenti stanziati per il biologico nel Pnrr, nel Piano strategico nazionale della Pac e nel fondo per il bio, tracciano uno scenario particolarmente sfidante sia per FederBio che per tutto il settore.
Le prime dichiarazioni
“In questo quadro si inserisce la nostra scelta di una governance rinnovata, espressione della base sociale, che vede per la prima volta anche l’impegno di Coldiretti Bio, per mettere a valore l’esperienza di FederBio come casa comune del biologico e biodinamico – ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini – In questo modo, sono certa, riusciremo a rispondere con competenza e determinazione alle sfide e agli appuntamenti fondamentali che ci aspettano, come la chiusura della programmazione della Pac e il piano d’azione per il bio che condizioneranno le politiche del biologico di fatto fino al 2030. Ho accettato un nuovo mandato con l’obiettivo di incentivare un ricambio generazionale del gruppo dirigente con una sempre maggior presenza femminile, cogliendo le nuove opportunità per consolidare la solidità e l’ambito delle attività del sistema FederBio. Sarà poi strategico rendere ancora più inclusivo il comitato tecnico, con una valorizzazione della componente tecnica e delle imprese, per adeguarlo a un contesto caratterizzato dalle emergenze climatica, energetica e dei mercati per fare del biologico il protagonista della transizione ecologica dell’agricoltura italiana. La mia continuerà ad essere una presidenza inclusiva e di dialogo. Ritengo, infatti, fondamentale proseguire il confronto costruttivo con tutte le componenti dell’agricoltura italiana, con il mondo scientifico e accademico, considerando che le innovazioni del biologico, come ad esempio il biocontrollo, possono essere utilizzate anche dall’agricoltura convenzionale per raggiungere gli obiettivi della Farm to Fork del Green Deal europeo”.
Fonte: FederBio