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Spreafico investe sulla quarta gamma

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Novità anche sul fronte dei piccoli frutti, con l’introduzione della linea bio “Senza Dubbio” con more, mirtilli e lamponi

L’edizione 2022 di Macfrut segna per Spreafico il lancio ufficiale di diverse novità sul fronte della quarta gamma, che inizieranno ad essere disponibili sugli scaffali della Gdo dalla prossima settimana.

Le patate di quarta gamma

Innanzitutto, il primo inedito non riguarda la frutta, bensì la categoria degli orticoli, con l’arrivo della patata di quarta gamma tagliata a mano e pronta da friggere (o da cucinare nella modalità desiderata). Il formato proposto per questo lancio è una confezione in materiale riciclato da 350 grammi. La patata – monocultivar e disponibile 12 mesi all’anno – è tagliata con la buccia, per mantenere ancor di più il suo carattere rustico e tutto il suo sapore.

Tris di pokè

“Per quanti riguarda la frutta – interviene poi Pasquale Lauria, responsabile freshcut di Spreafico – presentiamo tre diversi kit di pokè: melograno, finocchio, arancia; pomodorini, avocado, ananas; melograno, avocado, ananas. Tutti e tre i kit saranno presenti sugli scaffali della Gdo in formato da 200 grammi. Con questa iniziativa – prosegue – abbiamo voluto dare nuovo impulso al segmento della quarta gamma dopo il periodo pandemico, dove questo comparto ha sofferto più di altri per via delle chiusure nell’Horeca. Basti pensare che la quarta gamma frutticola, pre pandemia, valeva 32 milioni di euro, mentre nel 2021 ha fatto registrare un fatturato di 25 milioni di euro, ma i segnali di ripresa ci sono e sono promettenti”.

Arriva anche il bio pronto da gustare

Ma le novità da Spreafico non finiscono qui. Per intercettare le preferenze degli amanti del biologico, arriva anche un’offerta di quarta gamma bio, con referenze quali ananas, melagrana, kiwi e macedonia di frutta (quest’ultima composta da tre diversi frutti, che cambiano a seconda della stagionalità). Anche in questo caso, confezioni tutte in materiale riciclato e forchettina compostabile.

Gli estratti

Non è stato pure trascurato il mondo degli estratti di frutta, con 3 diverse referenze già pronte per essere inserire nell’estrattore e ricavare 25 centilitri di prodotto. “Abbiamo pensato a questa proposta – rileva Lauria (a destra nella foto assieme a Manrico Nettuno, key account quarta gamma di Spreafico) per fornire al consumatore estratti dal gusto equilibrato, con gli ingredienti presenti nelle giuste proporzioni. Molto spesso, infatti, il “fai da te” può causare problemi in questo senso”.

La salsa guacamole

Seguendo inoltre un trend molto in voga e rifacendosi direttamente alla filosofia sottesa agli estratti, Spreafico ha portato a Macfrut 2022 anche la salsa guacamole “pronta da fare”, ovvero una confezione di quarta gamma composta da avocado, pomodorini e lime, nelle giuste proporzioni.

Particolare non affatto trascurabile, tra l’altro, è che tutta la frutta che Spreafico lavora per la quarta gamma è tagliata a mano, con la sola eccezione in alcuni casi dell’ananas. “Questo – sottolinea Lauria – per garantire al consumatore il massimo della freschezza e della qualità”. La maggior parte delle referenze sopra descritte, hanno una vita a scaffale di 7 giorni.

Piccoli frutti crescono

Ultimo ma non meno importante, Spreafico sta allargando sempre più la propria base di fornitori di piccoli frutti. “Due anni fa i nostri produttori erano una sessantina – ricorda la responsabile comunicazione, Federica Pancaldi – mentre oggi sono già saliti a 95 e provengono da tutta la Penisola, da nord a sud”. L’obiettivo, è quello di arrivare ad assicurare alla Gdo una fornitura di prodotto 100% italiano in termini di piccoli frutti 12 mesi all’anno. Con il mirtillo questo è già realtà, con il lampone si è già giunti a 8 mesi. Poi, sempre per gli amanti del bio, è stata lanciata anche la linea biologica di piccoli frutti “Senza Dubbio”, con tre referenze: mirtilli, lamponi e more.

In un presente e in un futuro particolarmente ricchi di progetti e innovazioni, c’è solo un aspetto, niente affatto trascurabile, che rimane attualmente sul banco. “Si tratta – conclude Lauria – dei costi di produzione, che naturalmente sono aumentati anche a casa Spreafico. Ovviamente, la nostra intenzione è quelli di non scaricarli sul consumatore finale. Per questo, sono in corso trattative con i nostri referento della Gdo”.

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