Dopo i confortanti risultati ottenuti l’anno scorso, il Consorzio Vog è in prima linea anche quest’anno nel promuovere la sperimentazione contro la cimice asiatica attraverso l’uso della vespa parassitoide indigena, un antagonista naturale che ha ottime possibilità di sviluppo nell’ambiente altoatesino soprattutto con le temperature estive di questi giorni.
La cimice asiatica si è insediata in Alto Adige-Südtirol nel 2016 proveniente dall’estremo Oriente e rappresenta una grave minaccia per le coltivazioni frutticole, a partire da quella melicola. Il rilascio mirato dell’Anastatus bifasciatus, un imenottero autoctono che depone le sue uova nelle covate delle cimici impedendone la riproduzione, si è rivelata un’arma utile, riproposta anche nel 2021 grazie all’impegno del Gruppo di lavoro per la frutticoltura integrata (Agrios), il Centro di consulenza per la fruttiviticoltura dell’Alto Adige, il Centro di sperimentazione Laimburg e il Consorzio Mela Alto Adige.
“La lotta contro la cimice asiatica, una minaccia molto pericolosa per la melicoltura e presente anche nella nostra regione, è portato avanti con grande impegno congiunto – commenta Georg Kössler, presidente del Consorzio Vog – Consideriamo importante la sperimentazione in atto attraverso la vespa parassitoide indigena: è iniziata l’anno scorso e rappresenta una risposta sostenibile a un problema che deve essere contrastato tempestivamente”.
Le modalità di rilascio della vespa parassitoide indigena sono state concordate assieme alla ditta partner Bioplanet di Cesena, che nei suoi laboratori le alleva in modo intensivo. I comuni coinvolti sono Nalles, Caldaro, Lana, Laives e Naturno. Gli ulteriori risultati che verranno ottenuti quest’anno forniranno dati utili per studiare in modo ancora più puntuale e preciso l’efficacia di questo metodo.
Fonte: Consorzio Vog