Risultati importanti per Italia Ortofrutta unione nazionale che ha concluso con successo l’incontro di presentazione delle attività di rilevazione, analisi e interpretazione dei costi di produzione del pomodoro da industria nella provincia di Foggia, in modalità videoconferenza.
L’incontro divulgativo, che rientra nell’ambito del più ampio Progetto “Filiera legale” (Fi.Le.), cofinanziato dal Pon Legalità 2014-2020 e gestito da Borsa merci telematica italiana (Bmti) capofila del progetto, ha visto Italia Ortofrutta interessarsi all’analisi dei costi di produzione e dei risultati economici il cui supporto e responsabilità scientifica sono stati affidati all’Università degli Studi della Tuscia.
L’attività che è stata svolta da Italia Ortofrutta in favore delle proprie associate: Aoa, Apo Gargano, Apoc Salerno, Apopa, Assodaunia, Mediterraneo, Ortofrutta Sol Sud e Prima Op Bio che hanno aderito al progetto, ha rappresentato un ulteriore elemento di conoscenza per definire un chiaro quadro di relazioni economiche tra gli operatori coinvolti nella produzione e trasformazione del pomodoro da industria.
L’incontro, moderato da Vincenzo Falconi, direttore di Italia Ortofrutta unione nazionale, ha avuto come finalità divulgare agli attori coinvolti nella predetta filiera agroalimentare gli indicatori economici derivanti dalla coltivazione del pomodoro da industria nella provincia di Foggia.
Giulio Montanari, di Borsa merci telematica italiana (Bmti) ha illustrato più nel dettaglio il progetto “Filiera Legale” evidenziandone l’obiettivo generale: “tutelare il sistema produttivo agricolo e promuovere la legalità, mediante l’utilizzo di una piattaforma telematica di domanda ed offerta a servizio degli operatori coinvolti nella filiera”.
Il professor Alessandro Sorrentino, dell’Università degli studi della Tuscia, ha illustrato i risultati della ricerca condotta, mettendo in risalto alcuni parametri economici delle aziende produttrici operanti nell’ambito territoriale di riferimento.
L’incontro è proseguito con un momento di confronto nel quale si sono susseguiti diversi interventi. Ha aperto il dibattito l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, che ha sottolineato l’importanza di fare squadra nella risoluzione delle criticità del settore – parallelamente ai limiti delle norme vigenti – affinché, partendo dai dati presentati, si possano mettere in campo azioni volte a contrastare il fenomeno del caporalato e ridare la giusta reputazione alle aree produttive coinvolte.
Oreste Gerini, direttore generale per la promozione della qualità agroalimentare, del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali è intervenuto per ribadire la validità del progetto dimostrando altresì particolare apprezzamento per quelle che sono le peculiarità offerte dalla piattaforma.
Tiberio Rabboni, Presidente dell’Oi Pomodoro da industria Nord Italia, ha fatto una panoramica del settore produttivo del pomodoro da industria nel Nord Italia riscontrando analogie e similitudini tra l’areale settentrionale e meridionale, Giovanni De Angelis, direttore generale dell’Anicav, in rappresentanza degli Industriali ha ribadito l’importanza di incrementare la qualità del prodotto conferito, Luciano Simonetti, presidente dell’Op Apopa– preso atto della forte propensione delle aziende agricole alla coltivazione meccanizzata – ha evidenziato la scarsa diffusione di manodopera nel processo di coltivazione e raccolta del pomodoro da industria, Guglielmo Vaccaro, presidente dell’Oi Pomodoro da industria Bacino Centro Sud Italia, consapevole delle criticità della filiera si è complimentato con l’elaborato esposto e la puntualità degli interventi precedenti, Dino Caroppi, in rappresentanza dell’ Op Apo Gargano, ha chiesto celerità alle Istituzioni nella gestione della normativa ad hoc per combattere il caporalato, affinché – oltre alla semplice lotta al fenomeno – venga prevista un’inclusione sociale dei soggetti più vulnerabili e non solo. Ha concluso la parte dedicata agli interventi Gianmarco Laviola, di Princes, principale industria alimentare del Foggiano, che ha evidenziato come l’oscillazione dei prezzi di vendita e di acquisto della materia prima possa determinare l’utilizzo di pratiche illegali.
“Tirando le somme di questo progetto – afferma il presidente di Italia Ortofrutta, Gennaro Velardo – non possiamo che ritenerci soddisfatti dei risultati ottenuti. Ci siamo impegnati in prima persona nel progetto con il chiaro intento di individuare e mettere in campo le azioni più idonee per contrastare il fenomeno del caporalato, creando i presupposti affinché tutta la filiera, dalla produzione al consumatore, sia consapevole e responsabile del proprio ruolo: etica, trasparenza promozione e reddito devono essere i capisaldi del nostro impegno”.
Tutte le attività realizzate possono essere consultate sul sito internet dedicato al progetto oltre che sulla pagina web di Italia Ortofrutta unione nazionale.
Fonte: Italia Ortofrutta