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Unifrutti apre agli ortaggi con Dimifruit

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Autore Redazione

La produzione in serra di verdure sostenibili arricchisce l’offerta del Gruppo in Europa e la rende sempre più diversificata

Unifrutti avvia il 2021 puntando sulla diversificazione, finalizzando l’acquisizione in Almeria di Dimifruit. L’operazione europea si inserisce in una strategia globale che continua ad includere nel Gruppo realtà agricole ben radicate e con esperienze di successo, generando così un’offerta interessante, sempre più completa.

Unifrutti_Defendini“Unifrutti sta sviluppando la sua identità produttiva – spiega Gianluca Defendini, Ceo della divisione con sede in Italia – e per farlo predilige le coltivazioni d’eccellenza, quelle che più le somigliano, per potenziarne la visione internazionale e innovativa. Seguendo la strategia globale del gruppo, in Europa crediamo nelle produzioni con radici profonde nel loro territorio di origine, evolute grazie all’impegno in campo e sui mercati, che praticano metodi di agricoltura avanzata e a sempre più basso impatto ambientale. Stiamo costruendo un’offerta di valore, variegata e responsabile”.

Gli ultimi arrivati sono gli ortaggi di Dimifruit: pomodori, melanzane, peperoni e zucchine, tutti prodotti a lotta integrata e provenienti da serre localizzate nell’orto invernale d’EuropaAlmeria. Qui il deserto naturale di Tabernas, l’unico in Europa, e le catene montuose della Sierra de los Filabres a nord, della Sierra de Alhamilla a sud e della Sierra Nevada a ovest schermano le correnti fredde del Nord Europa creando in Almeria un microclima unico, dove la ventilazione naturale e l’assenza di umidità limitano la proliferazione di malattie funginee e la coltivazione in serra occupa quasi 40mila ettari.

Unifrutti_Calabrese“Gli ortaggi Dimifruit sono tutti prodotti col sistema di lotta integrata – spiega Dimitri Calabrese, Ceo e fondatore di Dimifruit, oggi responsabile commerciale di Unifrutti in Italia – e sono già ampiamente conosciuti dalla Gdo europea ed italiana per la loro qualità e il loro basso impatto ambientale”.

Il percorso nella diversificazione dell’offerta

Negli ultimi dieci anni Dimifruit ha infatti sperimentato nuovi metodi di coltivazione in campo, con l’obiettivo di ridurre al più basso livello possibile l’impatto chimico e ottenere ottimi risultati sulla naturalità di ogni raccolto, lavorando dal 2013 a una riconversione della produzione in lotta integrata, raggiunta in totalità nel 2020. Durante l’ultima stagione agricola sono stati distribuiti sui mercati oltre 5 milioni di chilogrammi di pomodori, melanzane, peperoni e zucchine. La produzione controllata da Dimifruit è per lo più invernale, inizia a settembre e si conclude ad aprile, e impiega circa 400 addetti ai lavori; la merce raccolta viene spedita entro le 12 ore successive alla raccolta, in modo da raggiungere la destinazione di vendita con la massima freschezza e integrità.

Il gruppo Unifrutti continua così nell’acquisizione di realtà agricole molto solide che, con una visione contemporanea dell’agricoltura, hanno innovato e valorizzato il loro core business conquistando una posizione leader nel paese d’origine e realizzando valide esperienze di export. In Italia Unifrutti ha già puntato sull’arancia rossa e sugli altri agrumi di Sicilia raccolti da Oranfrizer e sulle sue farms sul territorio italiano – in Puglia e nelle Marche – che producono uve da tavola senza semi, ma anche pesche piatte e pere coscia distintive del territorio marchigiano.

Gli ortaggi d’Almeria, oltre a diversificare e ampliare l’offerta di Unifrutti, incontrano le richieste dei mercati, che stanno diventando sempre più rigorose, attente ed esigenti: il valore della sostenibilità ambientale e la naturalità dei raccolti che arrivano sulle tavole dei consumatori oggi contano tanto quanto l’origine, il gusto e gli aspetti nutrizionali di ogni frutto.

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