Se trasparenza e tracciabilità sono sempre più al centro delle richieste dei consumatori, la blockchain si sta dimostrando uno strumento di utilità crescente nella filiera agroalimentare. Proprio in quest’ottica, Agrichain Italia ha siglato una partnership con Suolo e Salute, l’organismo di controllo e certificazione del settore agroalimentare e ambientale, per lo sviluppo della blockchain.
Tra le peculiarità di questa innovativa tecnologia digitale c’è che le informazioni sono decentralizzate, quindi – una volta inserite – non possono essere modificate o cancellate dal registro che le contiene. I dati, quindi, resi inalterabili danno al consumatore una sorta di garanzia di affidabilità della filiera.
La chiave di lettura di Agrichain Italia
“In un certo senso, facciamo convergere due asset di fiducia fondamentali, quello agroalimentare e quello digitale, aggiungendo valore – dice a myfruit.it il responsabile commerciale, Sergio Panini – Il consumatore finale leggerà il Qr-code sulla confezione e accederà a tutte le informazioni relative alla rintracciabilità del prodotto, i valori e lo storytelling dell’azienda e della filiera, il video di presentazione, le certificazioni, il loro significato, fino alcollegamento al sito web e ai social network”.
“Sono molto soddisfatto dell’accordo con Suolo e Salute – continua Panini – perché ci permetterà di realizzare sinergie tra il mondo della certificazione biologica e la nuova tecnologia blockchain. Ringrazio, pertanto, il direttore generale di Suolo e Salute, Alessandro D’Elia, per la visione strategica. Visione che porterà la blockchain a essere anche uno strumento di marketing in mano alle aziende agricole, capace di aggiungere valore ai loro prodotti”.
La blockchain non è uno strumento di certificazione, ma uno strumento di registrazione e gestione delle informazioni. “Ma può essere di supporto alla certificazione – precisa il manager – perché permette di semplificare il processo, di attivare controlli in remoto per la pianificazione e l’ottimizzazione degli audit in azienda. Questo perché, oltre all’uso di dati certi e non falsificabili, consente di archiviare le informazioni e renderle disponibili in tempo reale, facilitando controlli immediati e mirati”.
Piccoli frutti in prima linea
Tra i primi primi prodotti a essere testati da Agrichain Italia ci sono i piccoli frutti. Lo scopo è valorizzare sia le produzioni italiane, sia quelle di importazione: essendo importati per molti mesi l’anno da tutto il mondo, rappresentano il contesto ideale di applicazione della blockchain, offrendo garanzie anche per i prodotti importati. Agrichain Italia è partner del Crea nel progetto europeo “Farm to Fork – Altruist”.