Il packaging è un fattore strategico per l’integrità del prodotto, la sua sicurezza e tracciabilità, la capacità di garantire la shelf life ed influisce inoltre sulla percezione della qualità del contenuto; il primo impatto sul consumatore nasce infatti dall’appeal della confezione sullo scaffale.
Da questa consapevolezza è nata Thinkersoup.
Spin-off del SID – Scuola Italiana Design e con sede presso lo Start Cube (incubatore d’impresa dell’Università degli Studi di Padova), Thinkersoup è una startup specializzata in packaging design per prodotti ortofrutticoli freschi e lavorati: un team di designers, esperti di packaging e consulenti di marketing pronti a supportare produttori e confezionatori di frutta e verdura.
Per la sua settorialità e il dichiarato impegno nel realizzare soluzioni eco-sostenibili, Thinkersoup è stata invitata a partecipare come relatore al primo European Packaging Forum organizzato da Agrarmarkt Informations-Gesellschaft e Fruchtandel Magazin, tenutosi a Dusseldorf lo scorso 5 giugno. Un’occasione di confronto sui processi di riciclo, sulle alternative senza imballaggio, sui nuovi materiali, il marketing e le nuove normative che riguardano il packaging, argomento che è sempre più sotto i riflettori a seguito della sensibilizzazione sui problemi ambientali, sui divieti europei ai materiali monouso e l’esigenza di potenziare la gestione dei rifiuti.
Alessandro Ferraresso, Account Manager della startup, ha presentato Thinkersoup ai partecipanti del Forum partendo da una riflessione: è importante fare comunicazione attraverso il packaging, ma è altrettanto necessario comunicare il packaging stesso!
L’imballaggio viene utilizzato per una serie di buone (e condivise) ragioni: per estendere la durata di conservazione del prodotto, per migliorare l’efficienza della produzione e della logistica, per garantire salute, igiene e tracciabilità e naturalmente, per rendere il prodotto più bello, più interessante, più accattivante.
Per un’agenzia profondamente coinvolta nella comunicazione come Thinkersoup, è essenziale affrontare la crescente domanda di imballaggi più sostenibili e rispettosi dell’ambiente. Per questo motivo, insieme ai propri partner, Thinkersoup ha sviluppato tre principi di approccio alla progettazione: razionale, responsabile, fresco.
Un packaging razionale, ha affermato Ferraresso, è molto più che pratico. Il mercato (e il consumatore) sarà sempre più ostico agli imballaggi inutili, da qui l’impegno di Thinkersoup nel ridurre il packaging al minimo, senza compromettere la sua funzione.
Affinché un packaging sia responsabile, non dev’essere solo riciclabile o compostabile o realizzato con materiale riciclato: tutte queste caratteristiche devono infatti essere adeguatamente comunicate al consumatore, perché è la comunicazione a rendere tangibili e reali queste peculiarità.
Una confezione nuova, “fresca”, è visivamente sbalorditiva ed emotivamente coinvolgente, ma è anche onesta riguardo a se stessa. Rifiuta cioè combinazioni di materiali che “ingannerebbero” i consumatori, quando l’alternativa sarebbe forse meno attraente ma più rispettosa per il pianeta.
La missione di Thinkersoup va quindi oltre la comunicazione, con il constante impegno di fornire informazioni utili al consumatore finale. “Crediamo” ha affermato Ferraresso, “che il packaging abbia un’importanza enorme quando si tratta di educare le persone. Un imballaggio razionale, responsabile e fresco non costituisce una minaccia per l’ambiente, al contrario: è una grande opportunità per educare, coinvolgere e responsabilizzare i consumatori, per insegnare loro come far parte del processo di riciclo, sottolineando il loro ruolo determinante in tale processo.”
I mezzi di Thinkersoup per raggiungere questo obiettivo sono vari e in continua evoluzione, partendo dalla semplice e immediata comunicazione attraverso la grafica, fino a tecnologie avanzate come i chatbot costruiti attraverso le piattaforme di messaggistica dei social media (come Messenger di Facebook o Snapchat) che consentono il massimo grado di interattività, e che si propongono come strumento efficace per coinvolgere la generazione dei centennials, sempre più sensibile alla questione ambientale, nel ruolo di “guida” per le famiglie dei consumatori al corretto smaltimento post-consumo degli imballaggi.
Alessandro Ferraresso ha quindi concluso l’intervento sottolineando che quello che stiamo vivendo non è una tendenza temporanea, ma lo step di una rivoluzione che cambierà completamente il volto dell’industria del packaging negli anni a venire, invitando i partecipanti al Forum a intraprendere il viaggio al fianco di Thinkersoup.