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Nocciole, progetto Loacker in Friuli

nocciola

Anche in Friuli Venezia Giulia potrebbero nascere nuove coltivazioni di nocciole destinate a fornire la Loacker. È infatti questo l’obiettivo del progetto che gli assessori regionali alle risorse agroalimentari, Stefano Zannier, e alle attività produttive, Sergio Emidio Bini, stanno valutando assieme all’azienda dolciaria altoatesina, leader in Italia e nel mondo per la produzione di wafer e specialità al cioccolato. Gli assessori hanno incontrato nei giorni scorsi una delegazione aziendale per approfondire le caratteristiche del progetto che potrebbe portare in Friuli Venezia Giulia una parte consistente dell’approvvigionamento di materia prima, la nocciola italiana di qualità.

Ai produttori sarebbero garantiti, secondo la policy aziendale, accordi a lungo termine, a Loacker il mantenimento di una produzione di qualità, che qualifica sia il territorio agricolo di provenienza delle nocciole, sia il prodotto finale destinato all’industria dolciaria. L’interesse espresso da Loacker – che è già presente in Toscana con produzioni di filiera simili – ha colto l’interesse dell’assessore Zannier per la parte che riguarda la diversificazione colturale regionale. Come ha rilevato, infatti, lo stesso Zannier, “la possibilità offerta da una realtà aziendale strutturata ed affermata come leader nel proprio mercato consente di dare prospettiva ad una interessante possibilità di diversificazione produttiva che potrebbe tornare utile ad intraprendere la strada della sostenibilità aziendale per i nostri imprenditori agricoli”. L’assessore Bini vede in questa proposta “l’occasione per rafforzare l’immagine del Friuli Venezia Giulia quale regione autentica, salutare, ancora viva di ricchezze, un’immagine che non è solo frutto di una vetrina promozionale, ma risiede nel modo stesso con cui la Regione interpreta l’economia e la produzione di benessere”.

In Friuli Venezia Giulia Loacker prevede di raggiungere accordi con i coltivatori per una superficie a nocciolo di circa un migliaio di ettari, posto che l’azienda da sempre usa solo ed esclusivamente materie prime di qualità ed in particolare nocciole esclusivamente italiane. Un analogo progetto è già stato avviato anche in Toscana.

 

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