Un 2016 con dati positivi e spunti molto significativi, un inizio del 2017 con segno più, trainato dal boom del biologico. Sono in sintesi alcuni dei tanti punti emersi dopo l’ultima assemblea dei soci di Apofruit, una delle principali organizzazioni ortofrutticole italiane.
Per quanto riguarda il rinnovo delle cariche Mirco Zanotti è stato rieletto presidente, così come Gianluca Balzani riconfermato alla vicepresidenza. Nel nuovo Consiglio sono invece entrati 10 nuovi Consiglieri su 35, con una diminuzione dell’età media e un raddoppiamento delle quote rosa, passate da due a quattro.
Balzo in avanti del conferimento dei Soci
L’anno passato si è chiuso con un totale attivo pari a 245 milioni di euro, un patrimonio netto di oltre 100 milioni di euro, un valore della produzione sui 329 milioni di euro e un risultato netto pari ad 1 milione 231 mila euro. Ma uno dei punti che l’importante realtà cesenate sottolinea è il notevole balzo in avanti del prodotto conferito dagli oltre 3200 Soci: 2 milioni e 800.000 quintali, pari ad un aumento del 37% rispetto al 2016, che si traduce anche in un aumento del 56% del valore economico della liquidazione ai soci che arriva così a 129 milioni di euro.
Politiche aggregative
“Queste cifre sono anche il prodotto della politica di aggregazione iniziata qualche tempo fa unitamente ai processi di efficientamento, che ha portato la percentuale del fatturato liquidata ai soci dal 52 al 61%” afferma Mirco Zanotti, presidente di Apofruit commentando i dati. “La cooperativa inoltre è passata dalle 3 storiche società consolidate, ossia Canova, Mediterraneo Group e Vivi Toscano, a 6, essendosi aggiunte, con acquisizione e controllo che supera l’80%, Canova France, Canova Spagna e Viviromano creata ex novo nel 2016. Tutte le società hanno come obiettivo primario la vendita, la promozione e la valorizzazione delle produzioni dei soci e sono consolidate nel bilancio della cooperativa anche da un punto di vista finanziario”.
Si confermano e spiccano il volo Solarelli e Almaverde Bio. Ottimi i primi 6 mesi 2017
Fondamentali anche le azioni di contenimento dei costi fissi al chilogrammo di prodotto lavorato, sottolinea questa volta il direttore generale del gruppo Ilenio Bastoni, che sono passati dai 6,2 centesimi registrati nel 2015 ai 5,5 del 2016. “È il virtuoso risultato dell’avvio, nel 2014, del processo di riorganizzazione diretto al contenimento dei costi anche attraverso una ulteriore specializzazione dei nostri 12 stabilimenti sparsi tra Emilia-Romagna, Lazio, Basilicata e Sicilia”.
I prodotti a marchio, fondamentali da sempre all’interno della politica commerciale del gruppo, si consolidano ed aumentano le loro performance: i prodotti a marchio Solarelli chiudono il 2016 con un fatturato di 14,7 milioni di euro, + 5% sul 2015, mentre quelli Almaverde Bio con 30 milioni di euro fanno segnare un significativo +19%. E a proposito di bio, sono i prodotti di questo segmento a trainare anche i primi sei mesi del 2017: +10% il fatturato del gruppo, +20% l’area bio.