Sale il conto dei danni nelle campagne colpite dal maltempo, con le ultime bombe d’acqua, trombe d’aria e grandinate che hanno investito a macchia di leopardo le regioni del nord Italia causando perdite per decine di milioni di euro dai meleti del Trentino ai vigneti della Lombardia, dai frutteti dell’Emilia fino al mais per l’alimentazione del bestiame in Veneto. É quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in riferimento all’ultima ondata di maltempo che ha letteralmente cancellato interi raccolti di mele, mais, uva, soia, ortaggi, ma anche foraggi per animali, oltre a stalle e capannoni danneggiati.
“Gli effetti di un clima impazzito – sottolinea Coldiretti – che in una estate 2021 bollente e siccitosa ha visto, fino ad ora, lungo tutta la Penisola già 694 eventi estremi secondo i dati dell’European severe weather database (Eswd)”.
“È necessario assicurare quelle che sono le attività che noi svolgiamo nel nostro quotidiano all’interno delle nostre imprese – ha detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna Nicola Bertinelli – perché purtroppo il tema dei cambiamenti climatici è sotto gli occhi di tutti. Sono sempre più forti le tipologie di precipitazioni che rischiano di andare a distruggere quello che è il lavoro di una vita, quello che è il lavoro che quotidianamente i nostri imprenditori. Una delle battaglie che Coldiretti farà nel nostro Paese, in Italia, sarà quella di rendere obbligatorio il sistema assicurativo su tutto il territorio nazionale perché solo in questo modo possiamo prevenire”.
Danni lungo tutto la penisola
“Grave la situazione in Trentino Alto Adige dove la grandine – spiega Coldiretti – ha colpito soprattutto meleti e vigneti in Val di Non, Rotaliana, Alta Valsugana e Val di Cembra, dopo che in precedenza erano state devastate anche le zone di Arco e Riva del Garda. Scenario apocalittico nel Mantovano dove il maltempo ha messo in ginocchio le produzioni di un’area molto vasta della provincia, con danni stimati in oltre 5 milioni, tenuto conto che sono state polverizzati vigneti, mais, soia, prati, colture orticole e hanno subito pesanti danni anche gli immobili e le strutture di ricovero di attrezzi e animali. Grandine e tempeste di acqua e vento hanno scoperchiato stalle e fienili, isolando intere zone rurali e devastando i raccolti con perdite fino al 100% su mais e ortaggi anche tra Como e Lecco, mentre bufere di ghiaccio si sono abbattute a macchia di leopardo sul Bresciano con danni su mais, vigneti e tetti sradicati dalla forza del vento. Il maltempo ha colpito anche i frutteti della Bergamasca e provocato frane nelle valli della provincia di Sondrio”.
“Chicchi di gradine grandi come albicocche – continua Coldiretti – hanno colpito le colture della regione da Piacenza a Ferrara, danneggiando campi di pomodori, cocomeri, meloni, mais, pere, barbabietole, zucche e patate, causando milioni di danni, fra quelli procurati alle colture e quelli riportati dalle attrezzature agricole e dalle strutture. Anche in Veneto il maltempo non ha risparmiato l’agricoltura della Bassa Padovana. Da Montagnana fino a Monselice – spiega Coldiretti – ma anche nell’Alta dove la calamità ha allagato un allevamento di chiocciole. Un’intensa grandinata ha sferzato le principali coltivazioni di stagione: angurie, meloni, zucche, zucchine, prodotti ormai pronti per essere raccolti e andati distrutti”.
“Siamo di fronte in Italia – sottolinea la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo”.
“L’effetto dei cambiamenti climatici con l’alternarsi di siccità e alluvioni non impatta solo sul turismo ma ha fatto perdere – conclude la Coldiretti – oltre 14 miliardi in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti”.
Fonte: Coldiretti Emilia Romagna