La Commissione europea ha presentato oggi il piano d’azione per l’agricoltura biologica con misure volte a incentivare e favorire non solo la conversione al biologico attraverso l’aumento delle superfici coltivate, ma anche una serie di misure finalizzate a incrementare sia la produzione, sia la domanda di prodotti biologici.
La soddisfazione di Federbio
In linea con Ifoam Organic Europe (la Federazione delle associazioni del bio a livello europeo) Federbio ha espresso soddisfazione per il nuovo Piano d’azione 2021/27, presentato oggi dalla Commissione Ue, che mette a disposizione di tutti gli Stati membri una serie di strumenti utili per consolidare e sostenere la transizione agroecologica dell’agricoltura europea.
Il Piano supporta, con iniziative concrete, gli obiettivi del Green deal europeo e delle strategie Farm to fork e biodiversità, che puntano a triplicare le superfici agricole coltivate a biologico e a ridurre l’uso dei pesticidi e degli antibiotici del 50% entro il 2030.
Si prevedono investimenti per stimolare il consumo di alimenti biologici nell’ambito delle politiche di promozione, a partire da uno stanziamento di 49 milioni di euro per il 2021, e l’istituzione di “appalti pubblici green”, che prevedano l’integrazione dei prodotti biologici nei criteri minimi obbligatori per gli appalti sostenibili.
I punti chiave
Tra i punti chiave del Piano d’azione, per Federbio c’è la destinazione del 30% dei fondi previsti nel campo dell’agricoltura, della silvicoltura e della valorizzazione delle zone rurali da Horizon Europe 2021/27, il programma europeo per il finanziamento di progetti di ricerca e innovazione. Fondamentale anche la realizzazione di uno studio approfondito sul prezzo reale del cibo per impostare una fiscalità per le produzioni biologiche che compensi le esternalità positive per l’ambiente e la società.
Piani strategici nazionali
Significativa, inoltre, l’istituzione della “Giornata del biologico“, la promozione dei distretti biologici e il collegamento con la nuova Pac, affinché il Piano d’azione venga attuato dagli Stati Membri attraverso i Piani strategici nazionali, con misure per sostenere la conversione e il mantenimento del biologico e con l’indicazione degli obiettivi specifici per ogni Stato.
Mammuccini: “Investimenti strategici in ricerca e innovazione”
“Esprimiamo grande apprezzamento per il Piano d’azione per il biologico, che mette a disposizione degli Stati Membri strumenti e azioni concrete per raggiungere gli obiettivi delle strategie Farm to fork e Biodiversità 2030, con investimenti strategici in ricerca e innovazione per la transizione al biologico – ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio – Apprezziamo inoltre l’impegno costante che Ifoam OE ha dedicato all’attivazione di politiche, a livello europeo, finalizzate alla trasformazione dei sistemi agricoli e alimentari verso il biologico e l’agroecologia. Adesso è arrivato il momento dell’impegno a livello nazionale e dei territori affinché gli obiettivi del Piano d’azione europeo per il biologico siano inseriti nel Piano strategico nazionale della Pac dotandosi anche dei servizi di supporto e consulenza agricola, necessari per sostenere gli agricoltori nella conversione al bio. Ci auguriamo, quindi, che questa ulteriore spinta dell’Europa verso il biologico, favorisca la veloce e definitiva approvazione della legge nazionale sull’agricoltura biologica e l’inserimento nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza d’investimenti adeguati per la promozione di distretti biologici e di filiere di made in Italy bio“.
Giudizio positivo anche da Alleanza cooperative
“Tra le misure che salutiamo con più favore c’è sicuramente il sostegno alla creazione di filiere biologiche attraverso la costituzione di Organizzazioni di produttori del biologico – ha detto Francesco Torriani, coordinatore del settore biologico di Aci – L’obiettivo di aumentare le superfici condotte con metodo biologico di per sé non è sufficiente a favorire la crescita del mercato biologico e dovrebbe essere preventivamente supportato da una valutazione del reale e potenziale sviluppo ed equilibrio di questo mercato e quindi dei prezzi che potranno essere riconosciuti dai consumatori”.
“Per questo – ha aggiunto Torriani – gli incentivi alla conversione delle superfici agricole al metodo biologico, che al momento appaiono insufficienti, devono essere accompagnati da misure coerenti ed efficaci in grado di far crescere anche il mercato biologico con i prodotti biologici made in Ue, investendo su filiere biologiche strutturate, su azioni di promozione volte ad aumentare in maniera importante la domanda di cibi biologici e sul sostegno della domanda pubblica tramite il public procurement e non solo su misure di educazione alimentare. Pertanto, sarà fondamentale il sostegno agli investimenti volti alla costituzione ed all’organizzazione delle filiere biologiche, così come gli interventi per sostenere i programmi promozionali comunitari, proporzionalmente agli incrementi della produzione biologica sia con un risvolto informativo/educativo che con un carattere commerciale”.
“Adesso – ha concluso Torriani – ci aspettiamo che il piano strategico nazionale per l’attuazione della nuova Pac sia allineato a quanto previsto dal piano di azione europeo per l’agricoltura biologica”.