Amazon ha aperto il suo store dedicato anche ai prodotti alimentari il 29 luglio (vedi qui) con una versione beta e, di fatto, ha lanciato la sua sfida al mondo del retail alimentare tradizionale. È presto per dire come accoglierà il pubblico italiano la novità. Ma al di là dei numeri attuali dell’e-commerce di prodotti alimentari in Italia, certamente ancora una nicchia, lo sbarco di Amazon in Italia anche nel settore alimentare non è da sottovalutare: secondo molti analisti di settore infatti il colosso americano ha di fronte a se quasi una prateria (vedi qui). In Italia i grandi player della distribuzione organizzata non si sono ancora cimentati con forza in questo settore. A parte il servizio on line di Esselunga, pur con le differenze dovute ai limiti geografici di consegna della spesa, nonché ai giorni (sono prestabiliti), un vero competitor in Italia non esiste.
Per ora Amazon vende solo prodotti alimentari confezionati. Niente fresco, nonostante la sezione Amazon Fresh in determinate città degli Stati Uniti sia già attiva. E in Italia? La newsletter Formaggi & Consumi ha intervistato Federico Sargenti, project manager consumables del colosso americano per Italia e Spagna (l’intervista completa verrà pubblicata il 10 settembre). “In Amazon preferiamo non commentare i nostri progetti futuri”. Questa la risposta dietro la quale si è trincerato il manager italiano alla domanda di Angelo Frigerio circa una futura apertura anche ai prodotti freschi, ortofrutta inclusa. “Jeff Bezos (fondatore e Ceo di Amazon, ndr) in numerose occasioni ha affermato che il modello della distribuzione online di prodotti freschi è diverso da quello che già conosciamo e lo stiamo ancora studiando – continua Sargenti -. Per quanto riguarda l’espansione di Amazon Fresh siamo più prudenti e metodici che mai”.
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