Biologico

Prodotti trasformati biologici, la parola d’ordine è valore

Fabbrino (Fruttagel): “Pack sostenibili e garanzie sulla filiera per scelte consapevoli”. Pari (Almaverde Bio): “La domanda c’è, il timore è la prudenza”

“Un grande marchio come AlmaverdeBio deve estendere il suo concetto di valore“. Così ha esordito Stanislao Fabbrino, presidente di Fruttagel (azienda cooperativa di trasformazione agroindustriale, tra i soci fondatori del consorzio Almaverde Bio) e di Almaverde Bio Ambiente, aprendo ieri pomeriggio il webinar teso a fare il punto sull’ortofrutta trasformata. Secondo il ragionamento del presidente, i prodotti bio del gruppo non devono rappresentare solo una versione più sostenibile di quelli convenzionali, poiché a questo ruolo assolvono le private label, i discount. Per Fabbrino, “occorre ragionare in termini di un’innovazione coerente con il target dei consumatori”. In questo senso, un ruolo chiave lo riveste il packaging. 

La sostenibilità del bio passa attraverso il pack

Sul pack, ha spiegato Fabbrino, si possono trovare tutte le informazioni, in termini nutrizionali, relative a un prodotto. Mentre poco o nulla è riportato circa il come viene realizzato e da chi: “La garanzia della tracciabilità è importante – ha precisato – perché dà affidabilità”. In altre parole, con informazioni puntuali sul produttore e sul metodo di produzione, il  consumatore può fare scelte maggiormente consapevoli. E, di conseguenza, più virtuose e sostenibili: “E’ dimostrato – ha proseguito – che i consumatori sono disposti a spendere di più, se il prodotto è il frutto di un’azienda che opera nel rispetto dei propri lavoratori e dell’ambiente“. In quest’ottica, si pone la scelta di Fruttagel di dotarsi di un bilancio di sostenibilità, ossia di un documento che include i bilanci ambientali e sociali di un’impresa, al fine di rendere edotto il lettore circa gli impatti generati dall’attività: “Le informazioni al consumatore sono un valore”, ha sottolineato.

Secondo il presidente, occorre lavorare anche sul pack: “Il miglior packaging è quello che non c’è – ha ricordato – Pertanto dobbiamo eliminare il superfluo: se non sono necessarie, eliminiamo le cannucce dai succhi, non produciamo rifiuti inutilmente”. Dunque lavorare sulle informazioni e sugli elementi che pur non essendo strettamente collegati al prodotto, contribuiscono a identificarlo e pertanto divengono elementi distintivi.

 Gli effetti della pandemia sui prodotti bio

Giorgio Alberani, direttore commerciale di Fruttagel e amministratore delegato di AlmaverdeBio Ambiente, ha fatto il punto sui dati economici, dati che quest’anno vanno interpretati considerando il periodo di lockdown e le relative conseguenze sulle abitudini dei consumatori: “Per effetto della pandemia, il canale retail ha avuto una spinta – ha spiegato Alberani –  Nei primi mesi 2020 si è registrata una crescita delle vendite pari al 30% in più rispetto al 2019, crescita dovuta anche al boom del canale e-commerce soprattutto nei mesi di lockdown. E’ stato quindi confermato un trend già in essere: le novità che abbiamo introdotto nel settore grocery e frozen hanno portato a una crescita importante dei fatturati complessivi nel canale retail che, nel 2019, ha raggiunto un +60% rispetto al 2018“.

Per ovvi motivi, durante l’emergenza ha sofferto di più il canale food service. Ma in Fruttagel restano ottimisti: “I risultati del 2019 evidenziano un +20% di fatturato rispetto al 2018″, ha ricordato Alberani. 

Sul tema dei consumi è intervenuto anche Paolo Pari, direttore Almaverde Bio: “La domanda di prodotto biologico c’è ed è crescente e il bio ha una potenzialità ancora non del tutto espressa – ha esordito – Ma dobbiamo fare i conti con la prudenza lasciata in eredità dall’emergenza sanitaria”. Secondo Pari, è ancora presto per fare previsioni su ciò che accadrà, in termini di acquisti, dopo l’estate: “La nuova articolazione dei consumi generata dal lockdown – ha spiegato – permane tuttora. Inoltre domani il consumatore potrebbe avere meno disponibilità economica, e dunque potrebbe allargarsi la forbice tra chi può permettersi certi prodotti e chi no”.

Durante il lockdown – ha però precisato Fabbrino – il biologico è cresciuto più del prodotto convenzionale e, inoltre, non è stato premiato per forza il prezzo più basso. Se il consumatore è più informato circa il prodotto che sta acquistando, farà scelte più consapevoli”.

Le nuove proposte e i programmi per il futuro

Le vellutate sono disponibili in busta compostabile

A Giorgio Alberani è spettato anche il compito di presentare la gamma di offerta nei segmenti frozen e grocery: “Abbiamo puntato sull’innovazione di packaging e di prodotto in un’ottica di sostenibilità  con le conserve di pomodoro – ha spiegato –  Nel beverage abbiamo lanciato i succhi di frutta senza zucchero aggiunto con altissimo contenuto di frutta e a basso contenuto calorico, senza conservanti, senza cannuccia e con un pack ottenuto da risorse rinnovabili. Infine, per le verdure surgelate, da inizio 2020 le vellutate sono disponibili in busta compostabile”. 

La sostenibilità complessiva dei prodotti sarà anche il tema per il futuro: “Proseguiremo con l’innovazione – ha concluso – I prodotti disponibili nel 2021 saranno in linea con il tema dell’impatto ambientale, della qualità totale e del servizio ai consumatori”.

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