Produzione record in Europa e in Italia, la più abbondante degli ultimi 10 anni, con le conseguenze di rito in questi casi: grande offerta e pressione sui prezzi. Per il Consorzio MelaPiù – che riunisce 6 tra le principali realtà produttive nazionali (Afe, Apo Conerpo, Cico, Minguzzi, Patfrut, Pempacorer) operanti nelle province di Ferrara, Forlì Cesena, Ravenna e Bologna – è tempo di bilanci ora che si ta per conlcudere la campagna 2014/2015.
“La campagna 2014/15 è stata caratterizzata da diversi momenti – commenta in una nota Gianmauro Bergamini, presidente del Consorzio MelaPiù – dopo un avvio di campagna piuttosto difficile, la situazione è evoluta verso un cauto ottimismo e ora che siamo al termine possiamo dire che la campagna è stata soddisfacente soprattutto alla luce delle premesse”.
Per quanto riguarda la mela Fuji, prodotta e distribuita sul mercato italiano dal Consorzio MelaPiù da vent’anni, il raccolto si è attestato intorno alle 18 mila tonnellate. “Ha mantenuto il suo posizionamento – continua il presidente Bergamini – presso i suoi estimatori e le vendite sono procedute rispettando i tempi. È una varietà di mela che ha una sua cerchia di consumatori fedeli e non ha risentito dell’introduzione della Fujion, anche perchè le due varietà possiedono caratteristiche organolettiche diverse”.
E proprio la Fujion è stata la grande novità di questa campagna per il consorzio, che ha debuttato sul mercato con una produzione di circa 500 tonnellate. “Per la fine di maggio tutto lo stoccaggio sarà terminato – prosegue il presidente del Consorzio MelaPiù -.”
Sebbene all’inizio della stagione anche la Fujion abbia avvertito la pressione del mercato a causa della grande produzione delle altre varietà, il bilancio complessivo è positivo: “La Fujion ha dimostrato di poter avere le caratteristiche per trovare un suo spazio di mercato con una sua cerchia di estimatori, senza sostituire la Fuji nei gusti e nelle preferenze, ma affiancandosi”. A questo si aggiungono i positivi riscontri dei consumatori, intervistati durante le attività in store: piace “molto” e “moltissimo” al 57,9% degli intervistati per la sua dolcezza, il suo buon sapore – delicato ed equilibrato – e la croccantezza. “Gli impianti in produzione il prossimo anno permetteranno di aumentare le disponibilità da porre in vendita – conclude Gianmauro Bergamini anche se soltanto fra un paio d’anni i quantitativi diventeranno più significativi”.