Dalle aziende

Peperone Cornelio®. Un mix perfetto tra tradizione e innovazione

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Autore Redazione

Dolce, versatile, digeribile. I plus del Peperone Cornelio® firmato Valfrutta

Da una parte il recupero di una tipologia tipica della tradizione italiana. Dall’altra la sua valorizzazione attraverso lo studio di una nuova varietà che incontri le esigenze del consumatore. “È un progetto nel quale crediamo molto e per la prima volta ha messo insieme intorno ad un tavolo un’azienda sementiera, la produzione e chi si occupa di commercializzazione e marketing”. Stefano Soli, direttore marketing e vendite di Valfrutta Fresco, ci illustra il progetto che ha visto nascere un prodotto antico e nuovo insieme, vale a dire quello del Peperone Cornelio®. Un’innovativa varietà di peperone della tipologia Corno di Toro, proposta da Valfrutta Fresco e selezionata da un partner sementiero come Enza Zaden.

Polpa dolce, buccia sottile, grande digeribilità: sono questi alcuni dei tratti salienti del Peperone Cornelio® e che secondo Soli vanno incontro perfettamente a più proposte di consumo. “È sicuramente un prodotto versatile. Non bisogna nè scottarlo, nè pelarlo. È eccezionale da mangiare crudo, e cotto può dare grande slancio ad una molteplicità di ricette» Un esempio? “Ce ne sono tanti. Una mousse con il peperone Cornelio® per condire una pasta insieme ad un po’ di speck dona un risultato davvero gustoso”.

Dietro il lancio, avvenuto l’anno scorso, un attento studio che parte da lontano. «Dieci anni fa il CNR di Avellino aveva testato le grandi caratteristiche di questo prodotto, nelle due varietà gialla e rossa, con uno studio che dimostrava la presenza di antiossidanti dieci volte superiori rispetto alle altre tipologie» ci spiega questa volta Carmelo Iacono, key account manager per il Sud Italia di Enza Zaden. Tre anni fa un ulteriore ricerca, questa volta sui consumatori eseguita dall’Università di Bologna, ha fornito conferme sulle grandi qualità organolettiche. «Sono partiti così i primi test su due ettari a Vittoria in Sicilia e in seguito Valfrutta ha sposato l’idea. Ma la ricerca da parte di Enza Zaden continua – conclude Iacono -. Stiamo studiando, infatti, altre varietà sempre della tipologia Corno di Toro».

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