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Frutta secca, export in calo, import stabile

frutta secca

Il comparto della frutta secca, nei primi 7 mesi del 2018, registra un calo del – 9,3% per quanto riguarda i quantitativi esportati, mentre le importazioni rimangono sostanzialmente invariate. E’ questa, in estrema sintesi, l’istantanea scattata da Fruitimprese, su elaborazione di dati Istat.

Più nello specifico, per quanto riguarda le esportazioni, rispetto alle 33.885 tonnellate movimentate nel gennaio – luglio 2017, nell’analogo periodo 2018 il quantitativo è sceso a 30.720 tonnellate, con un – 9,3%. In termini di valore, tuttavia, il dato è comunque positivo: + 2,5%, con 225,88 milioni di euro rispetto ai 220,39 milioni di euro di un anno fa.

Sul fronte delle importazioni, invece, nel gennaio – luglio 2017 sono arrivate in Italia 110.733 tonnellate di frutta secca, un quantitativo che è stato riconfermato sostanzialmente anche quest’anno, con 110.837 tonnellate (+0,1%). Anche in termini di valore non è pressoché cambiato alcunché: 563,66 milioni di euro nel 2017, 564,23 milioni di euro nel 2018 (+ 0,1%).

Dando uno sguardo agli altri generi ortofrutticoli, dal punto di vista dell’export le performance maggiori sono appannaggio degli agrumi, con + 11,9% in termini quantitativi e un + 15% in valore. Brusco calo invece per la frutta fresca (- 22,4% in quantitativi e – 6,5% in valore), leggera flessione per legumi e ortaggi (- 4,5% in quantitativi e – 2,0% in valore), calo di fatturato per la frutta tropicale (+ 9,6% in quantitativi ma – 4,5% in valore).

Dal punto di vista delle importazioni, calano sostanzialmente quelle degli agrumi (- 19,2% in quantitativi e – 10,9% in valore), fatturano meno quelle di legumi e ortaggi (+4,2% in quantitativi ma – 11,1% in valore), aumentano quelle di frutta fresca (+ 0,0% in quantitativi, ma + 9,9% in valore), crescono quelle di frutta tropicale (+ 6,3% in quantitativi, + 2,0% in valore).

 

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