I castagni dell’isola d’Elba godono di buona salute. Ad affermarlo è un recente rapporto dell’Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano, che spiega tra l’altro: “E’ stato rinnovato l’accordo tra l’Ente e il Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agricoli, Alimentari e Forestali Gesaaf – Università degli Studi di Firenze per il monitoraggio delle condizioni vegetative dei castagneti elbani, l’analisi del loro valore ecologico e la progettazione di interventi dimostrativi. Riportiamo di seguito la incoraggiante ed esauriente comunicazione del Dr. Alberto Maltoni del Gesaaf, ricercatore responsabile del progetto: “Dopo alcune stagioni di forte apprensione per l’arrivo e la successiva infestazione del cinipide galligeno, insetto di origine cinese che colpisce il castagno, oggi la situazione fitosanitaria dei castagneti elbani si presenta molto migliorata. Le azioni di lotta biologica messe in atto con l’introduzione sull’isola di un insetto antagonista specializzato hanno portato a buoni risultati, superiori alle aspettative. I lanci dell’insetto antagonista sono stati effettuati a partire dal 2014 grazie al Servizio Fitosanitario della Regione Toscana e sono proseguiti fino ad oggi grazie all’opera congiunta dell’Associazione Nazionale Città del Castagno, del Comune di Marciana e dell’Associazione Pedalta. Ad oggi in totale sono stati effettuati più di 100 lanci e i territori interessati sono stati quelli dei Comuni di Marciana, Campo nell’Elba, Capoliveri e Rio nell’Elba. Il monitoraggio dello stato di salute dei castagneti elbani, dell’infestazione di cinipide e dell’insediamento dell’insetto antagonista (Torymus sinensis) è stato svolto nel biennio 2015-2016 dal Gesaaf dell’Università di Firenze nell’ambito di un progetto finanziato dal Parco Nazionale Arcipelago Toscano. Oggi i castagni dell’isola mostrano generalmente una vegetazione rigogliosa grazie all’andamento climatico e alla riduzione dei danni causati dal cinipide: le galle di cinipide sono sempre numerose ma l’infestazione è in fase di regressione grazie al buon acclimatamento dell’insetto antagonista che si è ambientato da subito alle condizioni locali e ora si sta espandendo. I disseccamenti di parti della chioma che si possono osservare percorrendo le strade o passeggiando sui sentieri sono imputabili all’eccezionale aridità del 2017 e al ridotto vigore di alcune piante come conseguenza di una mancanza di cure colturali da parte dell’uomo. Per questo risulta importante che il gruppo (oltre a chi è stato già citato, hanno dato il loro contributo i castanicoltori e i Carabinieri Forestali) che si è costituito in prima battuta attorno al progetto di lotta biologica al cinipide continui la sua attività allargando il campo di azione.
In quest’ottica il Parco ha incaricato per i prossimi 3 anni l’Università di Firenze perché prosegua il monitoraggio delle condizioni vegetative dei castagneti elbani e provveda all’analisi del loro valore ecologico e alla progettazione di interventi dimostrativi, ma il più importante messaggio di speranza per i castagneti elbani viene dal coinvolgimento attivo delle giovani generazioni: a Marciana negli anni scorsi, si è svolto un seminario divulgativo a cui hanno partecipato gli studenti dell’Istituto Alberghiero di Portoferraio che hanno saputo dimostrare il valore della tradizione culinaria legata alle castagne elbane, mentre i bambini della scuola primaria di Marciana hanno seguito il ciclo vitale dell’insetto antagonista ed hanno poi provveduto ad effettuare alcuni lanci”.
“Risultati importanti e incoraggianti per la salute dei nostri castagni – ha aggiunto il presidente del Parco Sammuri – abbiamo rinnovato per il prossimo triennio il sostegno finanziario (55.000 euro) al lavoro di ricerca volto a potenziare le azioni di cura dei castagneti da frutto elbani, oltreché valorizzare la risorsa del castagneto come valore educativo-didattico in collaborazione con le scuole”.