Il 31 marzo si è conclusa Vegetabilia 2015 il progetto dell’Azienda Usl di Bologna e del CAAB – Centro Agroalimentare di Bologna incentrato sulla necessità di promuovere una alimentazione a basso impatto ambientale, più sicura e sana, e al tempo stesso prevenire, in particolare nei giovani, sovrappeso, obesità e patologie cardio-circolatorie. Giunto alla 16esima edizione (fino al 2012 si chiamava “Un giro al mercato”) ha guidato i ragazzi alla scoperta dei prodotti ortofrutticoli: varietà, provenienza, stagionalità, produzione integrata e biologica, ma anche commercializzazione, conservazione, controlli di qualità, organismi geneticamente modificati. Secondo step del progetto sono state poi le lezioni condotte dai biologi quotidianamente impegnati nei controlli sanitari sui prodotti. E per rafforzare il messaggio in modo stimolante ed innovativo i ragazzi sono stati coinvolti in un gioco a squadre attraverso piccoli quiz, con premi salutari e gustosi: cesti di prodotti da consumare come merenda nei giorni successivi.
Sino ad ora il progetto ha coinvolto oltre 10mila studenti degli istituti Secondari di primo grado della provincia di Bologna. “Fare educazione alimentare, e auspicabilmente introdurla a breve nelle scuole come materia d’insegnamento, significa anche spiegare ai giovani le caratteristiche del modello alimentare “mediterraneo”, ricco di frutta, verdura, legumi e carboidrati complessi – ha sottolineato Andrea Segrè, pesidente del CAAB -. Secondo una recente ricerca dell’Università di Bologna una settimana al fast food costa oltre 130 euro, mentre la Dieta mediterranea sana ed equilibrata costa solo 1/3, poco più di 50 euro a settimana”.
Come ricorda Duccio Caccioni, direttore Qualità e Marketing del CAAB, la collaborazione con l’Azienda Usl di Bologna ha rappresentato un’iniziativa pilota in Italia sul fronte dell’educazione alimentare, sempre più necessaria però anche per gli adulti. “Non bisogna scordare che, per esempio, il consumo di frutta e verdura negli ultimi anni in Italia è sceso sotto i 400 grammi/de raccomandati dalla Organizzazione Mondiale Sanità: è allora necessario cercare in tutte le maniere di tornare ad alimentarsi correttamente”.
Salute, ma anche ambiente. Sulla scia del modello alimentare auspicato dalla FAO (Sustainable diets and biodiversity, 2010), Vegetabilia 2015ha promosso “diete a basso impatto ambientale che contribuiscono alla sicurezza alimentare e nutrizionale, alla protezione e al rispetto della biodiversità e degli ecosistemi, che sono culturalmente accettabili, economicamente eque e accessibili e ottimizzano le risorse naturali e umane”.