Crollano i prezzi all’origine, così come i consumi. L’analisi di Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’inflazione di giugno, che presenta un calo per l’alimentare dello 0,6%, sottolinea come i vegetali freschi il mese scorso abbiano perso 12 punti percentuali al consumo. Se la diminuzione dei consumi di frutta e verdura, dal 2000 a oggi, è oramai pressoché strutturale – le famiglie italiane hanno progressivamente acquistato 140 kg in meno a testa – secondo Coldiretti nel primo semestre di quest’anno la situazione continua a peggiorare a causa di vari fattori, tra i quali la perdurante crisi economica ed il maltempo.
Tra le vie di uscita che Coldiretti propone per uscire da questa pericolosa spirale, che non solo mette in ginocchio moltissime aziende italiane, ma anche la salute dei cittadini – siamo ben al di sotto del livello minimo raccomandato dal Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di consumare almeno 400 grammi per persona al giorno di frutta e verdura – la presentazione di una serie di proposte che intende proporre al Governo. Per esempio, una corretta riconversione varietale, il coordinamento unico per l’immissione del prodotto sul mercato, la regolamentazione del sistema degli sconti e delle vendite sottocosto nella grande distribuzione organizzata, la regolamentazione sul commercio in materia di confezionamento che riduca i costi evitando il moltiplicarsi di formule diverse, lo sviluppo di fondi mutualistici per affrontare le situazioni eccezionali, la progettazione di nuove forme assicurative multirischio che comprendano le situazioni di crisi ed, infine, anche l’esclusione della frutta più facilmente deperibile dal sistema del libero servizio nella Gdo.