La raccolta delle ciliegie di Vignola Igp dovrebbe iniziare intorno al 18 maggio e, se le condizioni atmosferiche resteranno favorevoli, i produttori avranno a disposizione volumi dimezzati (vedi gelate dei primi di aprile), ma di qualità elevata.
Proprio per i quantitativi ridotti, l’emergenza manodopera non è così grave da queste parti: “E’ più un problema politico – spiega Walter Monari, direttore del Consorzio di tutela della Ciliegia di Vignola Igp – Abbiamo ricevuto moltissime richieste da parte di giovani disoccupati del posto e da pensionati titolari di partita Iva, che qui nel territorio sono oltre il 50%, a purtroppo non potremo soddisfarle tutte perché ci manca il lavoro”.
La campagna si preannuncia buona anche se “la commercializzazione resta un punto interrogativo – dice Monari – I protocolli non sono chiari e, in più, non sappiamo se la domanda risentirà dell’effetto Covid19, un po’ come è accaduto alle fragole. Quello che ci auguriamo è un prezzo in linea con le difficoltà attuali, in primis il forte ridimensionamento della disponibilità di prodotto”.
Almeno per le ciliegie, però, i produttori del Consorzio contano di rimediare la mancanza di prodotto grazie agli elevati standard qualitativi; per le susine invece le cose sono più critiche: “Manca l’85-90% delle cino-giapponesi e le piante delle susine europee non sono cariche, quindi alla fine mancherà il 75% della produzione. Per non parlare delle albicocche“.
Intanto, in attesa che inizino le raccolte, il Consorzio di tutela della Ciliegia di Vignola Igp e il Comune di Vignola hanno provveduto alla realizzazione di cinquemila mascherine lavabili con il logo della ciliegia Igp.