La puntata di Report di lunedì 28 aprile, dal titolo “La patata bollente”, è disponibile come al solito on line (così come la trascrizione integrale). Volti e protagonisti di questa vicenda, con aziende produttrici, confezionatrici e di import-export di patate in una triangolazione che vedrebbe i noti tuberi cambiare carta di identità, da francese a italiana, varcando la frontiera, sono nomi importanti nel settore. In particolare i riflettori sono stati puntati su Giulio Romagnoli, imprenditore di riferimento nel settore, attivo all’interno del “Consorzio Patata Dop” e di “Patata italiana di qualità”, al quale, secondo la ricostruzione di Report, gli sarebbero stati sequestrati alcuni carichi di patate di origine francese provenienti dall’azienda Comyn, ma con bolla italiana. Per Romagnoli si tratta di anomalie documentali, spetterà comunque alle indagini in corso verificare il tutto.
Non mancano nella puntata le “gole profonde”, come in ogni inchiesta degna di questo nome. A partire da chi ha spedito, in modo anonimo, una ricca documentazione composta da fax, mail, bolle e documenti di trasporto, dalle quali di fatto è partito il tutto e che hanno poi spinto il giornalista Luca Chianca di Report a viaggiare tra Francia e Italia in cerca delle verifiche del caso. E il giorno seguente la messa in onda della puntata, quella che Coldiretti ha già ribattezzato “patatagate“, si è arricchita di un ulteriore, e non secondario, tassello. Secondo quanto riportano le agenzie di stampa emerge, infatti, come già da sette mesi la Procura di Bologna stia indagando sulla messa in commercio di quantitativi di patate di Bologna Dop, in realtà provenienti da altre zone e dall’estero. Una vicenda che vede coinvolte per ora dieci persone per le quali si prospetta come ipotesi di reato quella di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Secondo quanto conferma il procuratore aggiunto portavoce Valter Giovannini al quotidiano il Resto del Carlino gli accertamenti sono oramai in fase avanzata.