Se i consumi locali sono stagnanti, se non negativi a seconda dei diversi canali distributivi, la prospettiva cambia guardando all’export dell’agroalimentare italiano. Dalle analisi di Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio estero relativi a maggio 2013, emerge un quadro più che positivo. L’aumento delle esportazioni del comparto ha, infatti, fatto segnare un +7% dall’inizio dell’anno. Tra i principali settori, in testa , come prodotto più esportato in assoluto, troviamo l’ortofrutta fresca, che conferma il dato nazionale. Bene anche il vino (+10%, la pasta (+7%) e l’olio d’oliva (+11%).
Secondo Sergio Marini, presidente Coldiretti, è giunto il momento di andare oltre il concetto di internazionalizzazione delle imprese facendo massa critica: «è evidente che dobbiamo sostituire per prima cosa il termine di massa critica con quello di rete di imprese e quello di piattaforma logistica con quello di piattaforma leggera. Dalla Simest all’Ice, dalle Camere di Commercio alle Ambasciate dovranno adeguare le proprie funzioni per accompagnare – sottolinea Marini – l’Italia verso questa efficace forma di internazionalizzazione anche in vista dell’Expo». Fonte: Il Velino