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Con la carne e con il pesce. Il melone in cucina per Stefano Ierardi

Neo chef del ristorante La Rimessa di Mariano Comense, Stefano Ierardi ci guida alla versatilità del melone in cucina

Esperienze da vero globetrotter dei fornelli tra Svizzera, Francia e Italia, passando per cucine di altissimo livello, come quella di Claudio Sadler. Stefano Ierardi, 37 anni, è da qualche mese chef del ristorante La Rimessa, a Mariano Comense (Co), condotto dal nuovo patron Francesco Palumbo. «Deve essere dolce, lo preferisco. Certo, non stucchevole, ma poi ci penso io a lavorarlo in modo tale che si sposi con gli ingredienti che accompagna». Il melone in cucina in questa stagione è materia per abbinamenti e preparazioni in molti ristoranti e ovviamente anche alla Rimessa.

«Stiamo per mettere in carta un piatto che unisce la carne celtica (una chianina marinata e affimucata) di Marco D’Oggiono con la mozzarella di bufala e del melone aromatizzato con sale di Maldon». Spesso, però, la preferenza di Ierardi, va sugli accostamenti del melone con il pesce. «Sì, mi piacciono molto, per esempio una tartare di gamberi con il melone, oppure una gelatina di melone aromatizzata con il cardamomo usata come una sorta di specchio sopra il quale adagiare delle cappesante. Infine melone e astice, uno dei miei abbinamenti preferiti». Infine, perché no, si può trattare il melone come fosse una bistecca: «Una fetta di melone alla griglia, condita poi con sale e pepe è semplicemente squisita».

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