Non è stata una stagione facile, quella di quest’anno, per le clementine italiane: poco prodotto a causa di un’annata deficitaria alla quale non è corrisposto un prezzo più alto ai produttori – principalmente quelli dell’arco Ionico, il più importante areale produttivo per questo agrume – con un carico di polemiche che hanno accompagnato sin dall’inizio la campagna (vedi qui e qui).
Ora arriva un accordo tra Federdistrbuzione, Coldiretti e Fai – Filiera agricola italiana per portare sugli scaffali dei reparti ortofrutta della grande distribuzione “una selezione di prodotto di alta qualità proveniente soprattutto dalla Calabria e dalla Basilicata, sostenuta da una campagna di informazione sulle proprietà e le caratteristiche degli agrumi Made in Italy” afferma Coldiretti in una nota. Clementine che, continua la nota associazione, saranno “sostenibili, rispettano l’ambiente e la biodiversità, combattono lo sfruttamento e garantiscono un equo compenso agli agricoltori. È previsto anche un packaging ad hoc per queste clementine che “ne illustrerà anche le principali caratteristiche”.
“L’obiettivo dell’intesa è aprire sbocchi di mercato e promuovere la competitività del prodotto italiano con concrete ricadute economiche sui territori – afferma nella nota il presidente di Coldiretti Ettore Prandini -, ma anche garantire che dietro gli alimenti in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute”. “La firma del protocollo con Coldiretti e Filiera Agricola Italiana ha un duplice valore – osserva invece il Presidente Federdistribuzione Claudio Gradara -: da una parte si ripropone l’importante obiettivo di diffondere i prodotti italiani di qualità e in particolare il vero prodotto agricolo Made in Italy attraverso la fitta rete distributiva delle imprese associate a Federdistribuzione; dall’altra segna un importante accordo che vede la maggiore associazione di rappresentanza del comparto agricolo e la principale associazione della distribuzione moderna organizzata, unire gli sforzi per un lavoro sinergico che intende sempre più migliorare la consapevolezza del consumatore nelle scelte d’acquisto accompagnando l’azione economica con profili etici e di sostenibilità delle produzioni nazionali, delle eccellenze locali e dei prodotti della tradizione italiana”.