“Cara industria, sei disponibile, per un anno, a bloccare i prezzi dei tuoi listini se noi facciamo altrettanto con quelli al consumo?”. Risposta: “No, non tutti possono farlo. Potremmo, invece, collaborare. Per esempio, se devo cambiare un formato perché vende di più, devo cambiare i codici per la GDO, i costi aumentano e i margini si annullano”.
Questo botta e risposta, innescato dalla provocazione di Francesco Pugliese, Direttore Generale di Conad, e portato avanti dalla controproposta di Angel Sanchez, Direttore Generale di Conserve Italia, è stato uno dei vari scambi di opinioni che anno animato una delle tavole rotonde che facevano parte del programma del 6° Consumer & Retail Summit organizzato dal Gruppo24Ore, svoltosi a Milano ieri, 10 ottobre. Che la GDO soffra è oramai un dato noto: “Nel primo semestre di quest’anno ha registrato un calo del 2% delle vendite e, nonostante la pressione promozionale aumenti sempre di più, non si vedono effetti positivi” ha ricordato nella sua introduzione Vincenzo Grassi, Associate Partner di PwC (PricewaterhouseCoopers), che, tra i vari temi posti all’attenzione, tutti contenuti nella 15esima Annual Global Ceo Survey Italia (condotta dalla nota società di consulenza negli ultimi mesi del 2011 e che ha coinvolto, in Italia, 40 top manager e più di 1.250 nel mondo) ha posto anche lo spinoso Articolo 62. Il decreto liberalizzazioni alla voce "Disciplina delle relazioni commerciali in materia di prodotti agricoli e agroalimentari" continua ovviamente a tenere banco e a non far dormire sonni tranquilli né alla GDO né all’industria. “L’articolo 62 complicherà ulteriormente i rapporti tra GDO e industria” – ha sostenuto Fabio Sordi, Direttore Acquisti e Mercati di Auchan Italia – “ed avrà come prima conseguenza una nostra riduzione degli stock e un’attenzione tutta rivolta solo ai prodotti che hanno alta rotazione a scaffale”. Secondo Pugliese (Condad), invece, nonostante la conferma che la cooperativa da lui guidata avrà una diminuzione di 353 milioni di euro di liquidità, il decreto donerà il giusto valore a tutti gli attuali attori della filiera. Le criticità, però, ci sono: “La GDO dovrà andare a bussare alla porta dalle banche, le uniche che ci guadagneranno realmente dall’articolo 62” – ha tuonato il Direttore di Conad – “Il 30% delle aziende della distribuzione non reggerà e molte aziende chiuderanno”.
Il conflitto tra GDO e industria? Si accentuerà a causa dell’Art. 62
Toni vivaci e scambi serrati tra mondo industriale e della distribuzione al 6° Consumer & Retail Summit di Milano
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