Anche l’ortofrutta può rendere felici

L’importante è che dia soddisfazione, un po’ come capita al cibo-spazzatura. Le considerazioni di Della Casa e Drahorad

“Continuiamo pure con i programmi di educazione alimentare e con la comunicazione sul mangiar sano – sono sacrosanti – ma ricordiamoci che la causa principale che frena i consumi sull’ortofrutta è l’insoddisfazione; lavorando bene in questo campo si otterrebbero migliori risultati.” Chiude così, un suo recente editoriale, Roberto della Casa su italiafruit.it, in riferimento ad un articolo di Piero Ostellino (vedi qui), fortemente critico nei confronti della recente ipotesi da parte del Governo di tassare il cibo-spazzatura. “Mangiamo ciò che fa male perché ci piace e ci rende felici, non perché non sappiamo le controindicazioni” afferma Della Casa, sostenendo la tesi Ostellino che scrive: “Molti sanno che ciò che mangiano e bevono è spesso poco salubre, ma non ci rinunciano perché, farlo, procura loro felicità”. Eppure anche il salubre può rendere felici, quanto meno in campo alimentare, se però è di grande qualità: Della Casa cita le nettarine che in questo periodo sono dolci, perfettamente spiccagnole (il nocciolo si separa bene dalla polpa) e hanno, rispetto a luglio, una polpa croccante e morbida. Anche Rolando Drahorad, sul suo blog “Qui frutta”, riprende le considerazioni del direttore di Italiafruit esaltando, questa volta (vedi qui), la qualità e la soddisfazione che può donare una pesca gialla (nel suo caso la K2 di Vignola), anch’essa, dolce e con nocciolo spiccagnolo in questo periodo e riprendendo le stesse conclusioni.

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