Si respira un cauto ottimismo nel saluzzese per la stagione di pesche e nettarine, settore che ogni anno interessa l’attività di 800 aziende, tra ditte private e cooperative, che impiegano tra i 2000 e i 2500 lavoratori. Rispetto alla scorsa annata, definita dai più come terribile, quest’anno, nonostante il calo della produzione causato delle gelate invernali, i prezzi per i produttori sono mediamente più alti e, se la stagione continuerà a donare caldo, aumenteranno notevolmente anche i consumi, dando una vera e propria boccata di ossigeno ad un comparto molto importante all’interno del settore ortofrutticolo piemontese. Domenico Sacchetto, presidente dell’Organizzazione di Produttori Aspofrut di Lagnasco (Cooperativa che produce non solo pesche e nettarine, ma anche mele, kiwi, frutti di bosco, pere e albicocche), in un recente articolo dedicato da La Stampa all’inizio della stagione locale di raccolta, è pessimista circa il ritorno a prospettive di crescita e di guadagni simili a quelli di qualche anno addietro, mentre Domenico Paschetta, presidente di un’altra Organizzazione di produttori, la Ortofruit di Saluzzo, si dimostra più ottimista: “se i consumi ripartiranno con slancio nei prossimi giorni potrebbe essere una buona annata, se non addirittura ottima”.
Pesche e nettarine nel saluzzese. Minor produzione, ma prezzi al rialzo
Previsione di 120 mila tonnellate. Il buon andamento climatico può incrementare ulteriormente i consumi
(Visited 32 times, 1 visits today)