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Op “il Tricolore” (Sab Ortofrutta), Sartori: “Il seme non è un costo, ma un investimento”

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Grande focus sul biologico e standard elevati per la Gdo tedesca. “Investire è fondamentale”. Per le lattughe da baby leaf collaborazione con ISI Sementi

Per avere un prodotto sano, di qualità elevata e ottenuto grazie ad una consistente riduzione dei prodotti fitosanitari è necessario lavorare con sementi certificati. Ne è convinto Giorgio Sartori, responsabile della OP Il Tricolore, organizzazione di produttori che, all’interno del ciclo integrato dell’azienda Sab Ortofrutta – Società Agricola Bergamasca che opera nella produzione e commercializzazione di ortaggi di I, IV e V gamma – lavora i prodotti che riceve in esclusiva dalla cooperativa di produttori orticoli Terra e Sole. 

Giorgio Sartori

«Il nostro compito è quello di coniugare la parte agricola con quella di valorizzazione del prodotto. Noi non trasformiamo: i nostri prodotti sono minimamente processati con l’unico coadiuvante che usiamo; il freddo, unica barriera fisica con la quale manteniamo le caratteristiche intrinseche del prodotto» ci spiega Sartori. 

Un processo che avviene nei tre siti produttivi di Telgate (Bergamo), Monterotondo (Roma) e Eboli (Salerno). Ma l’azienda, vista la richiesta e vocazionalità all’export, in particolare verso il mercato tedesco, nel 2017 ha aggiunto un quarto sito a Aufkirchen, in Germania, vicino a Monaco di Baviera, ideale per riuscire a servire con efficienza e in tempi brevi il mercato locale e in generale quello nordeuropeo.

Non è casuale, quindi, il grande focus sul prodotto biologico, con una gamma che in questo caso comprende referenze come insalata mista (indivia riccia, indivia scarola, radicchio rosso), novella (lattughino verde), rucola, songino, spinacino baby, tenero mix (lattughino rosso, lattughino verde, songino, spinacino). «Nel caso del biologico in Germania è fondamentale poter contare su un prodotto che consenta di andare incontro alle richieste della Gdo che ha protocolli interni ancora più restrittivi rispetto alla normativa vigente del biologico». Ecco perché, secondo Sartori: «investire è fondamentale. Il seme non è un costo ma un investimento che facciamo sempre. Se si parte da un seme che ha un certificato abbiamo sicuramente meno problemi rispetto ad un seme non certificato e otteniamo, così, prodotti di qualità». 

«A tal proposito collaboriamo con le principali ditte sementiere professionali, al fine di sviluppare e verificare l’adattabilità delle nuove varietà ai nostri diversi areali produttivi. Per quanto concerne le lattughe da baby leaf, ad esempio ci avvaliamo dell’esperienza di ISI Sementi, azienda italiana con una ricerca molto forte, che dispone di un catalogo completo di varietà. In particolar modo utilizziamo con successo varietà come Cassandra, Sirtaki e ISI 43586 per quanto concerne il lattughino biondo, e Copacabana e ISI 43504 come lattughino rosso. L’inserimento di queste varietà ci ha permesso di ottimizzare le rese produttive e la continuità nella qualità delle forniture, durante tutti i mesi dell’anno».

Tra gli obiettivi della OP il Tricolore si sta puntando sempre più a consolidare i numeri: «Lo dimostra non solo, come base agricola, l’aumento del numero di associati, ma anche quello della superficie totale che ci consente di poter vantare non solo produzioni di qualità, ma anche quantitativamente significative per poter offrire al mercato estero un prodotto proveniente da lotta integrata e da agricoltura biologica” conclude Sartori.

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