Il terremoto, che non da tregua all’Emilia, sta mettendo in crisi anche il comparto agricolo di una delle regioni che più contribuisce al fabbisogno nazionale, in particolar modo nel settore dell’ortofrutta. A lanciare l’allarme, sottolineando la gravità della situazione, è la Cia -Confederazione italiana agricoltori – che fa notare come tra strutture e campi devastati e il maltempo, molti raccolti sia a rischio: “La frutticoltura preoccupa di più, visto che in questo periodo – ricorda la Cia – nei territori colpiti dal sisma sta terminando la raccolta delle fragole, mentre si è nel pieno della stagione delle ciliegie e ci si prepara a giorni a quella di albicocche, pesche e nettarine”. Da questa regione, infatti, arriva, il 50% delle pesche italiane, il 16% delle ciliegie e l’80% delle pere. Sempre la Cia sta lavorando affinché le varie aziende distribuite sul territorio possano darsi aiuto reciproco, specie per la produzione e distribuzione di frutta fresca. Un problema che rischia di mettere in ginocchio quasi centomila ettari di terreno, come invece sottolinea Coldiretti, compresi tra Modena, Bologna, Ferrara e Mantova, sono i danni agli impianti idraulici che garantiscono la sicurezza del territorio.
Fonte: Cia, Coldiretti
Foto: Sassuolo2000