Fornire un’offerta che contempli non solo la presenza di prodotti biologici, ma anche coltivati localmente, e ad alto contenuto di servizio. Sono alcuni dei consigli presenti nell’ultima edizione dello studio “The Power of Produce” redatto negli Stati Uniti dal Food Marketing Institute.
Dallo studio emerge come i supermercati continuino a rimanere il canale distributivo preferito dove acquistare freschi e freschissimi, ortofrutta in particolare, anche se meno per i più giovani. I millenials, infatti, diversificano maggiormente gli acquisti di frutta e verdura in canali alternativi ai supermercati, scegliendo piattaforme on line, mini-market, mercati contadini.
Tra le preferenze dei consumatori emerge come il 53% desideri un assortimento più ampio di frutta e verdura coltivate localmente, anche se bisogna essere coerenti con il termine”locale”: secondo gli intervistati si intende un’azienda che produce in un raggio di circa 150 km dal punto vendita. Fondamentale è anche adattare frutta e verdura alle diverse occasioni di consumo: il 36% dei consumatori intervistati ha dichiarato di mangiare prodotti freschi circa tre volte alla settimana ma anche meno e vorrebbero includerli più frequentemente nei pasti o negli snack, da qui l’acquisto di frullati vegetali o di frutta e di estratti.
In conclusione, secondo lo studio bisogna è possibile convincere i consumatori a “spendere di più invece che comprare di più“. Come? Creando offerte a grande valore aggiunto che contemplino, come detto, prodotti biologici e locali, ma al tempo stesso diano importanza alla comunicazione, raccontando le caratteristiche del prodotto, l’azienda agricola in cui è stato coltivato, come usare il prodotto, le sue proprietà nutrizionali. Tutti fattori che aumentano una sorta di “effetto scoperta” da parte del consumatore che si dimostra certamente positivo.