La presentazione ufficiale di Magic Code, l’innovativo concorso che vede unite insieme 4 grandi marche dell’ortofrutta – Melinda, Apofruit, Sant’Orsola e Simba – ed il canale tradizionale (vedi notizia di ieri), è stata anche occasione per sottolineare da una parte l’importanza del legame tra produttori e dettaglianti specializzati e dall’altra l’imprescindibile ruolo che quest’ultimi hanno nel trasferire conoscenza, cultura e valore dell’ortofrutta al consumatore finale.
“Questo è un grande progetto a favore dei dettaglianti – ha affermato Renzo Piraccini, Presidente di Almaverde Bio – Ci stiamo oramai rendendo conto che i consumi della frutta passano attraverso la comunicazione, che nella distribuzione tradizionale è fondamentale”. Uno dei grandi problemi dei produttori, infatti, è la mancanza di un rapporto con il retail finale poiché rimane imprescindibile il ruolo dei grossisti per la gestione della logistica quotidiana.
“Possiamo finalmente parlare direttamente al dettaglio – ha ribadito Raffaella Orsero, Ad di Simba – Noi ci relazioniamo solitamente con i grossisti e non sappiamo se quello che facciamo è giusto o meno”.
Le informazioni che i fruttivendoli avranno selezionando il codice QR posizionato sugli imballaggi andranno oltre il semplice parziale dei punti accumulati con il concorso a premi: potranno, infatti, anche comunicare direttamente con i produttori o avere accesso a molte informazioni relative ai prodotti freschi, utili per creare cultura nei confronti del consumatore finale.
“Per esempio i dettaglianti potranno conoscere con precisione i valori nutrizionali – ha sottolineato Luca Granata, Direttore Generale del Consorzio Melinda – che rappresentano un valore di vendita migliore rispetto al prezzo”.
Dino Abbascià, infine, consigliere dell’Unione del Commercio e Presidente FIDA (Federazione Italiana Dettaglianti Alimentazione) ha evidenziato sia alcune delle problematiche del canale tradizionale ortofrutticolo – più che la concorrenza della GDO, il ricambio generazionale della categoria – ma, con forza, anche il fondamentale ruolo dei fruttivendoli: “Noi diamo consulenza, la GDO no”.