Mentre sui giornali e in tv impazza la polemica per l’aumento dei prezzi di ortofrutta in seguito allo sciopero degli autotrasportatori in Italia, si svolge a Bologna la presentazione del progetto Ortofrutta d’Italia, coordinato dal CSO e finanziato da 16 aziende leader del settore.
L’ortofrutta costituisce il 3% delle spese complessive delle famiglie italiane, è quindi inaccettabile che si ingigantisca un problema, seppur reale, che peraltro, come ha ricordato Paolo Bruni, Presidente del CSO e anchorman della giornata, non va di certo a rimpinguare le tasche dei produttori.
Polemiche a parte il progetto è ambizioso e per la prima volta riunisce imprese private e cooperative che per aumentare i consumi di ortofrutta hanno scelto di fare “sistema” e comunicare direttamente con il consumatore.
In apertura Bruni ha sviscerato numeri che fanno dell’Italia il leader indiscusso della produzione europea (con il 26% del totale) con percentuali bulgare per il Kiwi (70%) e ottime per Pesche e Nettarine (43%). In totale l’Italia nel 2010 ha prodotto 36 mln di tonnellate di ortofrutta e ne ha consumate solamente 8,3 milioni, con una contrazione di 1,2 milioni rispetto al 2000.
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