Mentre a Norimberga si sta svolgendo il BioFach, l’Ismea diffonde i dati sugli acquisti domestici dei prodotti biologici confezionati. La crisi, che si fa sentire anche nel comparto ortofrutticolo, sembra non tangere affatto il comparto BIO, che, secondo i dati Ismea, nel 2010 ha fatto registrare una crescita del 11,6%. Ottime performance per la dinamica dei consumi di frutta e ortaggi bio, in crescita del 4,2%, e buoni risconti anche per le uova (+7,4%), prodotto che rientra nella graduatoria dei cinque più venduti. I prodotti bio che crescono di più sono i lattiero caseari (+13,2% rispetto al 2009) e l’insieme costituito da biscotti, dolciumi e snack (+13,5%). Nord-Est e Mezzogiorno – osserva l’Ismea – sono le macroripartizioni geografiche in cui emergono i maggiori incrementi nel 2010, anche se il Nord-Ovest è l’area con la più alta incidenza sulla spesa nazionale. Il consumo di prodotti bio si conferma, comunque, un fenomeno localizzato prevalentemente nel Settentrione d’Italia, che concentra da solo oltre il 70% degli acquisti. Oltre alla Gdo (+18,2% di vendite bio negli ipermercati e +3,7% nei supermercati), a far registrare la crescita più marcata con un più 29,3% è il dettaglio tradizionale.
Il Biologico contro la crisi
I dati Ismea mostrano una consistente crescita degli acquisti nel 2010
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