Veloci nel prendere le decisioni, possibilmente senza errori. Secondo Francesco Pugliese, amministratore delegato e direttore generale di Conad, è cambiato, e sta cambiando ancora, in modo così radicale e repentino il carrello dei consumatori, nonché i motivi che portano alla scelta o meno di un determinato negozio, tanto da aver fatto diventare la lentezza un lusso che la moderna distribuzione non di può più permettere.
Il contrario di veloce? Non è più lento, ma morto. Lo dimostrano questi dieci fattori del 2016. Non abbiamo mai visto spostamenti così rilevanti”.
A Milano, alla consueta presentazione alla stampa di fine anno di Conad (vedi qui), nell’introdurre e commentare i dati generali sui consumi in Italia, e in particolare i principali indicatori della realtà che dirige, Pugliese ha certamente mostrato ottimismo, anche se non è mancata cautela sullo stato generale del Paese.
In Italia le cose cominciano ad andare meglio e noi andiamo meglio dell’Italia. L’indice di fiducia comincia a riprendersi, c’è una ripresa dei consumi. Ma è soprattutto l’export che cresce. Un indicatore? Percorro l’autostrada tra Parma e Bologna tutti i giorni. Il traffico di container è aumentato, quindi sono aumentate le esportazioni. Più che una ripresa in Italia è l’estero che è trainante”
Per quanto riguarda i consumi interni, secondo Pugliese, alla luce anche degli ultimi dati Nielsen, “si va a macchia di leopardo: i consumi sono condizionati da soldi e fiducia. Se ho i soldi e un figlio che non lavora spendo meno perché sono preoccupato. Sono fattori non disigiunti”.
Se l’alimentare è il vero comparto che fa segnare dati positivi – il non food invece continua ad arretrare – al suo interno si consolidano quelle che un tempo erano nicchie e che invece, ora, sono dei veri e propri pilastri: il biologico su tutti, ma poi il veg e tutto il mondo del “senza”, intorno al quale, però, Pugliese nutre qualche dubbio, soprattutto quando si parla dei prodotti senza glutine (vedi video).
L’osservazione di questi fenomeni è vitale per la grande distribuzione se vuole essere veloce nel rispondere alla domanda dei consumatori, e proprio in questo caso, secondo Pugliese, i prodotti a marchio del distributore si sono rivelati in questi anni dinamici e reattivi: “Chi ha giocato la partita meglio e con forza è stata la marca commerciale che ha portato a casa risultati rilevanti”. In primis in Conad dove nel largo consumo confezionato la quota di questi prodotti è arrivata al 29%, contro il 19,5% del valore medio dei supermercati (fonte: IRI, progressivo a ottobre 2017).
E a proposito di quote di mercato, Conad è sempre più saldamente al secondo posto (12,1%, era il 9,5% nel 2006), tallonando il leader Coop ormai da vicino, con la leadership nei supermercati (21%). E la recente “campagna acquisti”, che ha portato al cambio di maglia di un imprenditore della fascia adriatica pugliese di nome Discoverde srl (150 milioni di euro di fatturato) ora entrato a far parte dell’universo Conad, farà crescere ancor di più la presenza della cooperativa di dettaglianti in Italia.