Pochi kiwi, ma buoni. Se la prossima campagna in Italia per questo frutto che vede il nostro paese tra i protagonisti assoluti a livello mondiale, sarà caratterizzata da un deciso calo dal punto di vista quantitativo stimato intorno al 14% (390mila tonnellate), in Veneto, regione tra le più importanti nel nostro paese per la produzione di actinidia – il 10% delle superficie si trova qui – il calo arriva al 30%.
Il motivo? “Gelo primaverile, estate torrida, morìa delle piante” commenta Stefano Pezzo, presidente di Fruitimprese Veneto. A questo bisogna aggiungere anche una pezzatura medio-piccola dei frutti quest’anno.
“La qualità del nostro prodotto, quasi tutto kiwi della varietà Hayward, però sarà decisamente buona – continua Pezzo -. Sui prezzi in campagna difficile adesso fare previsioni: negli ultimi anni il kiwi ha dato quasi sempre soddisfazione ai produttori in un panorama molto difficile per altri prodotti (mele, pesche). La campagna 2017-2018 è ancora priva di prezzi di riferimento: al momento c’è molta confusione sulle quotazioni e bisognerà attendere che si esaurisca il prodotto di importazione da Oltremare per fare una valutazione più attendibile”.
Per quanto riguarda altre colture di primo piano della regione, Pezzo conferma le difficoltà per le mele “con un crollo delle quantità prodotte per tutte le varietà” e una pezzatura anche in questo caso fortemente ridotta rispetto alla media delle ultime annate, ma una qualità molto buona, come quella delle pere “i cui consumi però devono ancora decollare”, conclude Pezzo.