«Stiamo lavorando molto su gusto e sapore, i consumatori ormai vogliono mangiare frutta e verdura buone oltre che salutari». Patrizia Calabrese è responsabile vendite e marketing di OP Fonteverde, un consorzio nato nel 2004 e che aggrega diverse aziende agricole che operano nel territorio delle province di Ragusa e Siracusa con un totale di 900 ettari di terreni.
Capofila nella produzione delle Carote Novelle di Ispica, Fonteverde produce anche zucchine, peperoni, meloni, pomodori, patate e nei prossimi anni investirà molto anche nell’uva da tavola.
«C’è poi il tema della sicurezza alimentare che è il primo elemento da tener presente e comunicare – continua Patrizia Clabrese -. Il consumatore infatti vuole essere tranquillo e da questo punto di vista l’IGP dà sicuramente una garanzia. Il prezzo è secondario, anche perché oggi il processo d’acquisto è cambiato, si preferisce comprare in piccole quantità, le famiglie sono attente ad evitare lo spreco alimentare e possono spendere qualcosa in più. Bisogna dare comunque un prezzo congruo, il consumatore non deve sentisi derubato”.
Secondo Patrizia Calabrese, oggi, il consumatore dimostra di essere maturo per apprezzare politiche di marchio: «soprattutto verso i prodotti IGP come la Carota Novella di Ispica. L’IGP garantisce tutela e qualità, il marchio racconta non solo il prodotto ma anche il territorio di provenienza e crea una sorta di legame fra produttore e consumatore”. Ed anche le insegne della distribuzione moderna sembrano dimostrare interesse per la certificazione di origine e dove si punta su questi prodotti i risultati sono eccellenti. “Conad ha inserito la Carota Novella di Ispica IGP fra i prodotti a marchio Sapori e Dintorni, con vaschette da 500g vendute in media a 1 €. Malgrado il prezzo più alto delle normali carote, i volumi sono triplicati. Altre insegne che stanno puntando sull’IGP sono Esselunga, Coop, Lidl e anche n questi casi i volumi di vendita sono in crescita”. Inoltre l”IGP è anche sinonimo di garanzia di freschezza: «In 2-3 giorni il prodotto è su tutti i punti vendita, il gusto è assolutamente preservato e il consumatore soddisfatto».
Fonteverde vende poco più della metà dei suoi prodotti sul mercato nazionale, mentre il 45% va all’estero in paesi come la Germania, la Francia, i Paesi Batici e quelli dell’Est Europa. «Per l’export abbiamo messo in campo investimenti per le coltivazioni di zucchino, carote e melone. In Francia, grazie alla qualità e agli investimenti fatti, abbiamo rosicchiato quote di mercato ai nostri competitor spagnoli”.
Infine, gli investimenti mirano anche alla diversificazione dei prodotti, in particolare all’uva da tavola senza semi: «La domanda di questo prodotto sta crescendo e quindi stiamo lavorando con alcuni partner pugliesi: nei prossimi 2-3 anni abbiamo predisposto un impianto di 30 ettari di uva da tavola. Produciamo già uva da tavola, ma è arrivato il momento di sviluppare anche questa coltura».