Sedici anni fa la Cooperativa Sant’Orsola di Pergine Valsugana (TN) intraprese un percorso di collaborazione con i produttori agricoli della Locride; oggi sono trenta i soci della realtà leader in Italia nella coltivazione di fragole, piccoli frutti e ciliegie tardive, che operano nella regione vivacizzando l’economia locale, coinvolgendo i giovani alle tradizioni produttive delle loro zone. E’ nel 1994 che Monsignor Bregantini, vescovo di origini trentine trasferitosi nella Locride negli anni ’80, vede nella coltivazione dei piccoli frutti, che permette di sfruttare le piccole superfici localizzate in luoghi impervi e difficili da lavorare, la possibilità di rilancio economico e sociale dell’area montuosa in provincia di Reggio Calabria. Da allora, grazie alla collaborazione con la Cooperativa Sant’Orsola, modello di sviluppo economico e sociale avviato in Trentino negli anni ‘70, la Calabria è diventata la seconda regione in Italia per produzione di piccoli frutti, con quasi 4.000 quintali di fragole, lamponi, more, mirtilli e ribes raccolti e un fatturato di oltre 3 milioni di euro. Lo scorso 17 aprile, in occasione dell’aperitivo di introduzione alla cena “Assaporiamo i Saperi/Sapori della legalità Locride/Val di Fiemme”, promossa dal Piano Giovani della Val di Fiemme in collaborazione con l’Associazione Libera di Gioiosa Ionica nella Locride, Michele Scrinzi, Direttore di Sant’Orsola, è stato fra i relatori e ha raccontato l’esperienza maturata dalla cooperativa trentina in Calabria, dove parte dei soci coltivano sui terreni sequestrati alla mafia. I partecipanti alla cena hanno potuto assaggiare due primizie calabresi Sant’Orsola: le fragole e i mirtilli raccolti freschi di stagione sui monti della Locride.
La collaborazione tra Cooperativa Sant’Orsola e produttori agricoli della Locride
Da 16 anni Trentino e Calabria unite nel segno dei piccoli frutti
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