Secondo Libero del 18 ottobre, la distorsione del mercato a danno di produttori agricoli e consumatori è finita nel mirino dell’Antitrust. Durante il Forum della Coldiretti, Carla Rabitti Bedogni dell’Autorità garante della concorrenza ha spiegato come la Gdo non possa utilizzare per l’ortofrutta gli stessi criteri di marketing di acquisto di altri prodotti, causando costi di approvvigionamento più elevati e un’offerta più cara rispetto ai mercati rionali. I prezzi dell’ortofrutta si moltiplicano infatti di almeno 3 volte dalla produzione al consumo e i ricarichi variano dal 77% nel caso di filiera cortissima (acquisto diretto produttore-distributore) al 103% (1 intermediario), fino al 290% (2 intermediari) e al 294% per la filiera lunga. Ma l’atteggiamento benevolo delle autorità europee nei confronti della Gdo potrebbe cambiare se emergessero contatti tra catene oppure tra centrali d’acquisto e se i vantaggi per i consumatori fossero fortemente ridimensionati. In questa ipotesi – ha concluso Rabitti Bedogni – l’esercizio, a volte anche ruvido, del potere contrattuale nei confronti dei fornitori non troverebbe più alcuna giustificazione. Oltre ciò, Coldiretti ha annunciato la nascita della nuova holding Consorzi agrari d’Italia, destinata a fare trading su frutta e verdura e a portare al tavolo delle trattative con la Gdo oltre il 20% della produzione italiana di settore.
Rincari ortofrutta, arriva l’Antitrust
L’annuncio al Forum internazionale dell’agricoltura di Cernobbio
(Visited 15 times, 1 visits today)