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IV Gamma. A Marca le novità di COF

FrancescoBarbieri_COF
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Autore Redazione

COF, azienda calabrese protagonista del mondo della IV gamma, ha presentato a Marca una serie di innovazioni che consentono di migliorare la shelf life dei prodotti

Tra le aziende del settore ortofrutticolo che hanno partecipato all’ultima edizione della fiera Marca di Bologna, conclusasi giovedì 19 gennaio, è stata presente anche COF, realtà dei primo piano del mondo della IV gamma in Italia.Un’occasione per presentare i propri prodotti per le marche private dei distributori della grande distribuzione, ma non solo.

L’azienda calabrese, infatti, ha anche presentato una serie di attività di ricerca e sviluppo che sono state realizzate in collaborazione con alcune Università Italiane, tra le quali quella di Reggio Calabria,  nonché  alcuni poli di innovazione e laboratori nazionali qualificati di ricerca come il laboratorio Archa di Pisa. Obiettivo degli studi è stato quello di dare “risposte alle esigenze dei buyer di settore” per quanto riguarda sicurezza, qualità, naturalità e conservabilità.

Da qui l’idea di un organizzare un meeting aziendale a Bologna, all’interno del proprio stand, per parlare dettagliatamente di una nuova innovazione di prodotto e processo.
Introdotti dal presidente di COF Francesco BarbieriAntonino Costanzo, responsabile qualità COF, Marco Poiana della facoltà di Agraria dell’Università di Reggio Calabria e Francesca Gambineri del laboratorio Archa di Pisa hanno illustrato gli studi di ricerca specifici per migliorare la shelf life del prodotto.

“L’innovazione messa a punto dagli esperti, attraverso una serie di trattamenti di sanificazione dell’aria e dell’acqua, di processi e apparecchiature tecnologicamente avanzate, ha permesso di migliorare la qualità e la sicurezza del prodotto con conseguente aumento della shelf life. Un risultato innovativo davvero eccellente ed unico per il comparto, grazie al quale COF, oggi può dire di poter fare la differenza rispetto ai competitors. Un’innovazione di prodotto che porta un “plus” a tutti: rivenditori e consumatori. Il consumatore finale, infatti, deve saper riconoscere che tale innovazione deve essere sinonimo di miglioramento della qualità della materia prima coltivata, raccolta e lavorata, la cui naturalità non viene in alcun modo compromessa”.

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