Saviagrapes la mini capsula per conservare l’uva

Un serbatoio di gel a rilascio graduale garantirebbe, secondo Savia Grapes, 60 giorni di shelf life

Che l’uva inizi a deteriorasi appena staccata dalla pianta è inevitabile. O forse no. Il biochimico cileno Gaston Garcia ha sviluppato per SaviaGrapes un nuovo sistema per rallentare notevolmente l’appassimento dei grappoli colti. Lo scopo è mantenere fresche le migliori uve da esportazione fino a due mesi dopo la raccolta, in modo da poter arrivare intatte anche sui mercati più distanti e rimanere gradevoli anche nei display (arieggiati e non refrigerati) dei punti vendita. “Vendemmiate come al solito” indica il produttore nelle istruzioni d’uso; poi non resta che applicare sul rachide reciso un cappuccio a incastro (biodegradabile) che contiene gel idratante e nutriente. Il frutto continua ad assorbire dal gel i nutrimenti vitali come farebbe se fosse ancora attaccato al ramo. E’ un po’ come tenere i fiori appena colti in un vaso pieno d’acqua. Solo che il vaso è grande come il tappo di una penna. L’ idea  piace ai produttori cileni, assicura Manuel Alcaino, analista della Decofruit di Santiago, che prevede una massiccia diffusione nel giro di 3-5 anni. Forse perché sulla capsula sarà possibile stampare dei mini loghi oppure perché affrontando un costo di circa un dollaro e venti in più per cassa si prevede di poter chiedere un prezzo anche di sette dollari più alto. Piace anche ai designer cileni, che lo hanno votato per l’assegnazione del Chile Deseño 2007 Award. Resta  solo da attendere i nullaosta delle autorità europee e statunitensi per constatare l’atteso successo del prodotto fra importatori e consumatori di questo emisfero. Sono ancora infatti da accertare la sicurezza delle sostanze chimiche impiegate e la convenienza della tecnica di SaviaGrapes rispetto alla tradizionale più economica e ben collaudata catena del freddo.

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