Getir, la start up turca che propone il servizio di delivery ultraveloce della spesa, ha annunciato che si ritirerà dall’Italia. Lascerà anche Spagna e Portogallo, mentre continuerà a operare nel Regno Unito, negli Usa, in Germania, nei Paesi Bassi e in Turchia. “In questi Paesi – dichiara in una nota – genera il 96% dei ricavi”.
L’abbandono del mercato Italia da parte di Getir arriva dopo quello di Gorillas e Uber Eats: il primo, considerando il mercato italiano poco redditizio, aveva lasciato il Paese un anno fa, licenziando 540 dipendenti. Il secondo ha annunciato lo scorso giugno di ritirarsi dall’Italia. Questa volta a farne le spese sono 50 dipendenti.
Le conseguenze
Tornando a Getir, l’azienda opera in Italia da meno di due anni e consegna la spesa nelle città di Milano, Roma e Torino entro dieci minuti dall’ordine. Non ci sono dati ufficiali circa il numero di utenti che utilizzano l’app di Getir: alcune stime dicono che sia stata scaricata da 500mila persone, ma il dato non è confermato.
Gli acquisti arrivano a destinazione a bordo di scooter e bici elettriche condotti dai cosiddetti rider. E proprio questi ultimi, insieme agli altri dipendenti, pagheranno il prezzo più alto della dipartita di Getir dall’Italia: i circa 370 lavoratori (l’87% effettuano consegne, il 13% lavora in ufficio) a oggi impiegati verranno licenziati.
La parola ai sindacati
Una nota congiunta a firma delle sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs chiarisce la situazione: “Con uno scarno comunicato della casa madre turca, Getir comunica la chiusura e il licenziamento dei circa 370 lavoratori a oggi impiegati – si legge – Le motivazioni addotte sono le solite, bassa profittabilità, risultati non i linea con gli obiettivi, gli investitori non intenzionati a sostenere ulteriori investimenti”.