Si è conclusa la campagna di raccolta delle patate nei comprensori del nord-Italia. Gli esiti risentono in modo significativo dell’assenza di pioggia e dell’azione nociva di elateridi e rizoctonia, con una riduzione del prodotto di prima qualità di oltre il 20% rispetto alla campagna 2021. Ad accrescere ulteriormente la criticità dello scenario, l’aumento dei costi energetici e di produzione.
Crisi nazionale e internazionale
Avversità fitosanitarie, eventi metereologici estremi e prolungata siccità sono le cause principali di una crisi del settore che investe sia il territorio nazionale, sia quello internazionale: anche la produzione nordeuropea ha infatti subito importanti perdite complessive e di calibro, a causa delle quali si stima una riduzione dal 15 al 20% rispetto alle quantità del 2021. Le quotazioni nei principali bacini produttivi europei, in primis la Francia, sono in deciso aumento: +40-50% rispetto allo stesso periodo del 2021. Una situazione di estrema gravità per il futuro della coltivazione, che impone l’adozione di una strategia unitaria.
Chiesa: “Abbandonare logica del minor prezzo”
“È giunto il momento di dare il giusto riconoscimento al valore della patata italiana – commenta Roberto Chiesa, direttore commerciale Romagnoli F.lli Spa. Per gestire la complessità di questo scenario è più che mai auspicabile il supporto della Grande Distribuzione, che rappresenta da sempre il partner privilegiato e che non si è mai sottratta al dialogo nei momenti di necessità, affinché si possano mettere in atto tutte le azioni condivise, aventi come obiettivo la valorizzazione della produzione pataticola italiana ed una più equa distribuzione del valore a tutti i soggetti della filiera. Le azioni possono essere semplici, a partire dall’indicazione in etichetta del nome della varietà, promuovendo così l’innovazione varietale che punta al gusto e alla produttività e garantendo riconoscibilità e tracciabilità al consumatore finale, sempre più sensibile alle proposte commerciali che valorizzano la sicurezza alimentare, la qualità e la sostenibilità. Tutto questo è fondamentale affinché si superi la logica del ‘minor prezzo’, non sempre sinonimo di qualità. È solo con azioni di questo tipo che si contribuirà a diffondere la percezione, da parte del mercato, che le patate non sono più una commodity, come testimoniano i trend di continua crescita delle linee premium e delle private label”.
Puntare su innovazione varietale
La vocazione alla ricerca varietale e all’innovazione, a beneficio dell’intera filiera, è parte integrante della cultura d’impresa di Romagnoli F.lli, che da diversi anni propone varietà di patate di “Nuova Generazione” – Levante, Constance, Twister ed Alouette a buccia rossa – naturalmente tolleranti alle maggiori fitopatie che interessano la coltivazione, che a partire dal 2020 hanno reso possibile l’ampliamento dell’offerta con l’inserimento della linea di patate èVita Residuo zero, affiancata quest’anno dalle referenze cipolla dorata e bianca. un successo che conferma la rilevanza strategica di questo nuovo segmento d’offerta.
Ulteriore elemento di incertezza è l’indisponibilità di presidi fitosanitari che possano garantire un’efficace difesa della coltura dal danno da elateridi, a causa del quale negli ultimi anni si è registrata una riduzione delle superfici coltivate in Italia di oltre il 10% annuo. Per far fronte anche a questo problema strutturale Romagnoli F.lli Spa ha elaborato importanti progetti di ricerca sul fronte della sperimentazione e ha all’attivo collaborazioni di successo con partner di alto profilo, come l’Università degli studi di Ferrara e l’Università degli studi della Tuscia: un impegno volto a fornire risposte concrete, al servizio dell’intero comparto pataticolo.
Fonte: Romagnoli F.lli Spa